lunedì 30 luglio 2012

L'Hinterland di Aleppo liberato dai terroristi, l'Esercito di Assad intensifica la sorveglianza ai confini turchi e libanesi!

"Una vera e propria Waterloo", questo il giudizio di esperti e commentatori internazionali sulle proporzioni della sconfitta inflitta a insorgenti estremisti e terroristi wahabiti negli ultimi dieci giorni dalle forze regolari siriane che, senza scomporsi dopo il vigliacco attentato esplosivo al Ministero della Sicurezza di Damasco hanno serrato i ranghi e si sono lanciate con furia vendicatrice su ogni nido, ogni covo, ogni cellula di mercenari stranieri e qaedisti che capitasse loro a tiro, prima attorno alla capitale, poi vicino ad Aleppo e lungo i confini, dove gruppi armati avevano cercato di aprire varchi e valichi per fare affluire rinforzi e rifornimenti per i loro complici.
I risultati finali dell'attacco terrorista e della controffensiva governativa sono drasticamente a sfavore degli aggressori che hanno consumato nel velleitario tentativo di far collassare le due principali città del paese le loro forze migliori (che recenti rapporti descrivono comunque come molto meno potenti di quanto preteso dai canali satellitari filo-insorgenti) senza riuscire a ottenere alcun obiettivo strategico ma nemmeno tattico e venendo respinti in maniera talmente repentina che le incalzanti forze siriane hanno trovato pile di cadaveri in procinto di venire date alle fiamme dai loro complici in maniera da rendere impossibile l'identificazione dei caduti: un primo esame di queste salme ha confermato come la stragrande maggioranza di questi mercenari siano stranieri reclutati dai petrodollari sauditi e qatarioti in Libia, Algeria, Marocco, Egitto e altri paesi arabi.
Intanto al confine con la Turchia, presso il varco di Bab al-Hawa un grande scontro con terroristi wahabiti che cercavano di entrare in Siria é risultato nella morte di un grande numero di aggressori e nella loro ritirata nell'entroterra turco, dove essi godono di basi e appoggi fornite loro dal Governo di Erdogan. Inoltre circa 150 terroristi sarebbero stati eliminati in una operazione a vasto raggio nella provincia di Homs, dove una grande base terrorista sarebbe stata individuata, isolata e distrutta dall'Esercito siriano, che avrebbe catturato, oltre ad armi, munizioni ed equipaggiamenti, anche documenti e prigionieri che confermerebbero ormai oltre ogni ragionevole dubbio la natura internazionale del complotto anti-Assad e anti-Siriano.
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