Il diciottenne Mohammad Mafarja, Palestinese abitante nei territori occupati del 1948, é stato
accusato dalla pseudo-magristrature dell'entità sionista di avere compiuto l'attacco al bus urbano di Tel Aviv che, insieme al torrente di razzi a lungo raggio della Resistenza di Gaza,
convinse Benji Netanyahu e Ehud Barak a chiedere la tregua con cui ebbe termine la 'Guerra degli Otto Giorni'.
Se fosse responsabile degli addebiti ascrittigli dai Freisler del regime ebraico Mafarja é un eroe in quanto,
al contrario dei vigliacchi piloti di F-16 e degli ancor più codardi operatori di droni "a sei punte" egli ha rischiato di persona confezionando da vero "bombarolo" il suo ordigno e trasportandolo (sempre rischiando del suo) per restituire a Tel Aviv un po' del terrore che ogni giorno, per mesi e mesi, Gaza ha provato grazie alle incursioni militari, al cecchinaggio, ai cannoneggiamenti del regime ebraico e delle sue SS moderne.
Se d'altra parte fosse innocente sarebbe comunque un Eroe in quanto ingiustamente perseguitato solo per la propria appartenenza etnica e forse per quella politica: in ciascuno dei due casi egli sarà sempre salutato e riconosciuto per i suoi meriti da "Palaestina Felix" e, lo speriamo, da tutti i suoi lettori e sostenitori!
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