mercoledì 6 febbraio 2013

Dopo lunga e accurata osservazione: ecco i primi "segreti" del Qahir-313 svelati da PALAESTINA FELIX!

Il doppio intake per l'aria consente di convogliarla verso il reattore con un angolo indiretto, aiutando una bassa reflettività radar; gli ingegneri aeronautici iraniani sono ben consci delle intrinseche limitazioni della tecnologia 'stealth' e non hanno affatto voluto produrre un "aereo invisibile", ma hanno comunque adottato una soluzione che permette di limitare (in determinate circostanze) la tracciabilità radar del nuovo aereo.

Un ingegnoso sistema di ricircolo e miscelazione dei gas 'caldi' generati dal motore e dell'aria fredda catturata dall'ambiente esterno permette di dissipare il calore sulle superfici dell'apparecchio rendendo più difficile un 'agganciamento' a sensori termografici.
 Con una lunghezza inferiore ai 17 metri, il nuovo aereo iraniano può tuttavia portare due bombe da 1 tonnellata o un assortito pacchetto di missili, bombe guidate o almeno 6 missili aria-aria di tipo R-17 o PL-2.

La combinazione di canard, ali angolate e larghe superfici verticali dà all'apparecchio grande stabilità aerodonamica e agilità manovriera, specialmente in senso laterale.
Il carrello a ciclo singolo denuncia un peso certo non superiore alle 14 tonnellate, forse attorno addirittura alle 12.

La cabina con l'ampio tettuccio trasparente fornirà un grande vantaggio al pilota in fase di dogfight...pure in quest'epoca di elettronica, rilevatori precoci, missili 'oltre raggio visuale' la quantità di informazioni che passano attraverso la 'semplice' osservazione visiva é spesso fondamentale per il successo di un ingaggio o di una missione.
Dall'osservazione dell'abitacolo sembra che l'informatizzazione dell'aeronautica sia stata perseguita fino a un certo punto in questo progetto della repubblica islamica: i controlli sono ancora tradizionali e non 'Fly by Wire' (come del resto lo erano ancora sui primi modelli di apparecchi modernissimi come il MiG-29, il MiG-31 e il Su-27).

Tuttavia piano piano la quantità di elettronica del Qahir-313 sarà incrementata, di pari passo con la sicurezza degli ingegneri di Teheran nell'affidarsi sempre più alla loro perizia informatica in continua, costante crescita.
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2 commenti:

  1. E' molto bello!
    L'uso di tecniche "tradizionali" nei comandi non è da scartare a priori anzi... risulta una sicurezza in caso di malfunzionamento dell'elettronica per cui non è detto che non sia una saggia scelta progettuale di "scuola russa".
    Ivan

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  2. È solo un prototipo, un dimostratore iniziale. Nella prima fase di produzione sicuramente cambieranno gradualmente molte cose.

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