Ecco, subito dopo la proclamazione del 'Governo Apolitico' voluto dal cacicco di Fatah Abu Mazen con a capo il fantasma Hamdallah si vedono gli effetti della fasulla 'riconciliazione' nella Striscia di Gaza; una 'riconciliazione' che non é altro che il tentativo di Fatah di riestendere i propri tentacoli sull'enclave assediata, ma almeno libera e Resistente, dopo quasi otto anni di off-limits.
Infatti ieri, nel giorno di paga per i dipendenti pubblici, nel distretto commerciale di Khan Younis tutti coloro che in questi anni hanno fornito servizi pubblici in condizioni disperate alla popolazione del ghetto costiero in quanto schierati con Hamas si sono sentiti dire dai cassieri della Banca di Palestina che non erano pervenuti i fondi con cui pagare i loro stipendi.
Contemporaneamente, uomini di Fatah che avevano lavorato per la pubblica amministrazione fino al fallito 'golpe' del 2007 entravano tranquillamente nella Banca e riscuotevano i loro stipendi. "Se non riceviamo la paga, non permetteremo a nessun altro di venire pagato", hanno esclamato allora i dipendenti pubblici di Hamas e si sono messi a picchettare l'ingresso della Banca di Palestina.
Immediatamente questa ha chiuso i battenti mentre, nel giro di pochi minuti, decine di auto della polizia sono arrivate sulla scena e gli agenti si sono messi a disperdere la folla con bastoni e manganelli, accanendosi contro tutti coloro che cercavano di filmare l'avvenimento con cellulari e device mobili.
Questa foto che abbiamo ricevuto direttamente dal fratello di un nostro contatto nella Striscia mostra uno dei feriti degli scontri curato in un pronto soccorso di Khan Younis.
Ecco i "bei risultati" degli accordi Hamas-Fatah! Speriamo che l'avvenimento sia di lezione per qualcuno!
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giovedì 5 giugno 2014
Ecco la 'riconciliazione'! Gravissimi incidenti a Khan Younis: i dipendenti di Fatah vengono pagati, quelli di Hamas no!!
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lunedì 25 febbraio 2013
La morte in carcere di Arafat Jaradat incendia la Cisgiordania, persino 'Fatah' minaccia ritorsioni!
Questo articolo é stato ripreso e segnalato anche dagli amici di "Stato&Potenza" che ogni giorno di più si dimostrano estimatori entusiasti dei nostri contenuti! Grazie Ragazzi!
"Abbiamo la certezza, oltre ogni ragionevole dubbio, che la morte del camerata Arafat Jaradat, perito mentre si trovava prigioniero del regime sionista, sia stata cagionata dalle conseguenze dei brutali pestaggi e delle torture cui era regolarmente sottoposto da secondini e guardiani; noi, le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, giuriamo solennemente che questo crimine non resterà impunito e promettiamo all'occupazione sionista una rapida quanto dolorosa risposta".
Con queste parole il braccio armato del movimento Fatah (le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa) ha commentato la notizia della morte di Arafat Jaradat, mentre imponenti misure di sicurezza sono state preparate per oggi nella zona tra Al-Khalil, Saeer e Beit Einun, dove abita la famiglia del defunto, in previsione di rally e dimostrazioni in occasione dei suoi funerali.
Le forze dell'occupazione militare sionazista, in particolare, vorranno bloccare ogni accesso da parte dei dimostranti alla cosiddetta "Autostrada 60", un'arteria delle cosiddette 'Autostrade dell'Apartheid' visto che il suo uso é tassativamente ristretto ai violenti coloni ebrei fanatici che partecipano in qualità di miliziani armati all'occupazione della Cisgiordania (contraria allo spirito e alla lettera del Diritto Internazionale).

Con queste parole il braccio armato del movimento Fatah (le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa) ha commentato la notizia della morte di Arafat Jaradat, mentre imponenti misure di sicurezza sono state preparate per oggi nella zona tra Al-Khalil, Saeer e Beit Einun, dove abita la famiglia del defunto, in previsione di rally e dimostrazioni in occasione dei suoi funerali.
Le forze dell'occupazione militare sionazista, in particolare, vorranno bloccare ogni accesso da parte dei dimostranti alla cosiddetta "Autostrada 60", un'arteria delle cosiddette 'Autostrade dell'Apartheid' visto che il suo uso é tassativamente ristretto ai violenti coloni ebrei fanatici che partecipano in qualità di miliziani armati all'occupazione della Cisgiordania (contraria allo spirito e alla lettera del Diritto Internazionale).
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