lunedì 20 dicembre 2010

Israeliani razzisti infangano Bet Yam con il loro odio e gridano: "Morte alle Ebree che vanno con gli Arabi!"


Come annunciato, gli ebrei razzisti di Bet Yam hanno tenuto la loro manifestazione vicino al locale centro commerciale, "condannando" la promiscuità sessuale fra arabi ed ebrei...o meglio, come si é potuto evincere dai loro cartelli e dai loro slogan (e come da noi annunciato) fra gli arabI (maschi) e le EBREE.

Uno dei dimostranti razzisti scandiva, a ripetizione, lo slogan: "Uccidiamo le Ebree che vanno con gli arabi, uccidiamo gli Ebrei che vendono casa agli arabi". La posizione dei parrucconi filoisraeliani alla Roberto Saviano e alla Magdi Allam su come queste esternazioni si accordino con la profonda natura pacifica e democratica di Israele non sono ancora note.

Durante la manifestazione, organizzata per "difendere" la natura 'ebraica' della piccola cittadina (edificata dopo l'esproprio della terra ai suoi originari proprietari palestinesi nel 1948), i convenuti hanno cantato slogan ingiuriosi verso il profeta Maometto e figure sacre della religione musulmana.
Al tempo del nazismo il gerarca Julius Streicher usava grottesche caricature e volgari metafore sessuali per mettere in guardia contro il "pericolo giudeo", gli Ebrei razzisti di oggi hanno introiettato i suoi metodi e li usano contro gli Arabi.
Le forze di polizia hanno controllato l'assembramento, senza mai invitare alla moderazione i dimostranti, o sanzionarli quando invitavano all'odio e alla violenza, ovviamente, visto che la polizia israeliana si appresta ad arruolare i coloni ultrafondamentalisti e razzisti nei suoi ranghi, possiamo solo immaginare che un domani vedremo gli sbirri israeliani unirsi ai cori e agli inviti all'omicidio.

Come in tutte le assemblee di razzisti, anche in quella di Bet Yam l'affermazione che si sentiva ripetere più di frequente era: "Noi non siamo razzisti"; poco mancava che ad essa si accompagnasse, adattata alle circostanze, la precisazione di Paolantoni quando, su Telemontecarlo, faceva la macchietta dell'onorevole leghista: "sono loro ad essere arabi".

A poca distanza, a rammentare al desolato osservatore che le persone per bene non sono totalmente estinte nemmeno sotto il regime sionista dell'Apartheid, un gruppo di Ebrei non-razzisti e di cittadini arabi di Bet Yam innalzava cartelli che recitavano: "Ne abbiamo abbastanza del razzismo" e "Siamo Arabi ed Ebrei che rifiutano di essere nemici".

1 commento:

  1. Purtroppo si può notare come una tendenza che esisteva già da molto in Israele, quella cioè di contrastare le unioni fra le donne ebree e gli uomini arabi, negli ultimi anni con la radicalizzazione dell'estremismo religioso ebraico (fomentato dai rabbini nelle yeshivot, le scuole talmudiche) si sta ampliando a strati della popolazione che un tempo erano un pò più "permissivi" su questo tema. E' la fase terminale del sionismo, si stanno trasformando definitivamente e in modo plateale nel Quarto Reich. Il governo, se anche lo volesse, non potrebbe far niente. Nell'esercito ormai si stanno arruolando sempre più estremisti ebrei provenienti dalle peggiori scuole talmudiche del paese. Come purtroppo succede spesso in questi casi la soluzione al problema sarà quasi sicuramente "violenta": o per gli israeliani, o molto più probabilmente per i palestinesi (pulizia etnica, deportazioni, etc.etc.).

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