lunedì 20 dicembre 2010

Israel, land of Apartheid: ebrei razzisti manifestano contro le relazioni 'miste', "Gli arabi rovinano le nostre donne"


Si terrà presso il centro commerciale di Bat Yam tra poche ore (18.30 ora italiana, lunedì 21 dicembre 2010) una delle più preoccupanti manifestazioni che testimoniano la recente esplosione di pulsioni razziste e anti-arabe a tutti i livelli della società israeliana, ormai profondamente minata dal rinforzo dei provvedimenti e delle misure di carattere segregatorio e discriminante nei confronti della popolazione palestinese, tanto quella che gode di cittadinanza israeliana che quella che vive nel territorio occupato di Cisgiordania.

Un gruppo di "cittadini preoccupati" (sarebbe meglio dire 'preoccupanti') ha infatti organizzato un assembramento dimostrativo contro la "piaga", così loro la definiscono, delle relazioni sentimentali "miste", fra cittadini ebrei ed arabi.

A ben vedere, come tutti i razzisti di ogni latitudine e specie, ad allarmare i bravi cittadini di Bet Yam sono soprattutto le relazioni fra UOMINI arabi e DONNE ebree, se un ebreo, forte del suo potere, della sua ricchezza, del suo status di privilegiato all'interno della 'democratica' società israeliana ricatta o estorce favori sessuali a una ragazza araba siamo certi che i manifestanti di oggi sarebbero poco o punto preoccupati, come certo non si sarebbero accalorati i loro alleati afrikaner dell'Apartheid sapendo che uno di loro si era concesso una scappatella con una "negretta" delle township, ma sarebbero andati su tutte le furie se un 'kaffir' si fosse azzardato a toccare la donna bianca.
Sabir Kushour é stato accusato di stupro per avere avuto un rapporto sessuale con una donna ebrea senza dirle che era Palestinese, presto saranno "proibiti" i rapporti "misti"??
Sentire le parole di Bentzi Gufstein, agitatore razzista che ha organizzato la manifestazione é come fare un viaggio spazio-temporale verso le contee razziste del Sud degli Stati Uniti, o verso le vallate padane dove la Lega Nord ha i suoi serbatoi elettorali; il razzismo cambia aspetto e lingua, ma la sua puzza rimane sempre la stessa: "Non permetterò che uno di 'loro' si 'faccia'(sic) mia sorella!", "Centinaia di ragazze e donne di Bat Yam hanno relazioni con arabi"(anche fosse vero, forse vorrà dire che sotto le lenzuola il signor Gufstein e i suoi manifestanti non sono poi granché), "Gli arabi si stanno INTEGRANDO fra di noi!", "Bat Yam deve rimanere ebraica!"

La stessa spazzatura pseudo-ideologica e identitaria viene rigurgitata dai volantini che reclamizzano l'adunata, sperando evidentemente di trovare abbastanza persone frustrate e insicure da portare sotto gli striscioni e gli stendardi dell'Apartheid sionista; ovviamente, attirati e allettati dalla prospettiva di trovare una platea per le loro giaculatorie segregazioniste agitatori come Baruch Marzel hanno già annunciato la loro presenza, così come alcuni dei rabbini firmatari del pronunciamento Halakhico (una 'fatwa' rabbinica) con il quale si stigmatizzava come "peccaminoso" l'atto di affittare appartamenti o stanze ad arabi.

Per fortuna come già in Sudafrica durante il regime razzista e in Germania sotto il Terzo Reich, qualche persona degna e decente rifiuta di voltarsi dall'altra parte, in questo caso la rappresentante del partito di sinistra Hadash, Tamar Gozansky, già deputata eletta alla Knesset, che ha annunciato la propria intenzione di sporgere denuncia alla polizia contro gli organizzatori dell'adunata, che viola l'articolo 144 del Codice penale israeliano, incitando al razzismo e dando occasione di aggressione fisica o morale; "Quello che stanno facendo é illegale oltre che totalmente immorale, una nuova macchia sulla coscienza collettiva di Israele; temo una ripetizione degli attacchi dell'ottobre del 2000 quando squadre di razzisti dell'ultradestra danneggiarono dozzine di negozi e attività di cittadini israelo-palestinesi, in alcuni casi distruggendole completamente, come nella Notte dei Cristalli, vi rendete conto?".

La domanda della signora Gozansky, "vi rendete conto", dovrebbe echeggiare nelle coscienze di quanti, da Fiamma Frankenstein a Piero Grissino al pupazzo Roberto Saviano hanno partecipato settimane fa alla burattinata filosionista organizzata a Roma dagli amici e complici dell'Apartheid sionista: ecco, signori miei, che cosa appoggiate, ecco che cosa sostenete, ecco la 'democrazia' di Israele...

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