giovedì 23 dicembre 2010

L'aviazione sionista bombarda e distrugge un caseificio a Gaza, per meglio affamare gli abitanti della Striscia!


Rovine. E polvere.

E' tutto ciò che rimane di un impianto di trasformazione lattiero-caseario della Striscia di Gaza, deliberatamente attaccato e bombardato da aerei da guerra dell'aviazione sionista, nella fascia centrale della Striscia di Gaza, colpito con precisione dalle armi altamente tecnologiche comprate e pagate coi dollari che "Zio Sam" concede con grande prodigalità a Tel Aviv, prelevandoli dal gettito fiscale dei contribuenti americani. Prima dell'attacco l'impianto aveva tre linee di produzione, per la pastorizzazione del latte e la sua trasformazione in burro e formaggi che poi venivano distribuiti in tutta la Striscia, andando a mitigare le carenze alimentari della popolazione, sottoposta da quattro anni a uno stringentissiomo assedio.

L'impianto dava da lavorare e da vivere a quaranta nuclei familiari che erano coinvolti nelle sue operazioni: dopo il passaggio degli Attila con la Stella di Davide a Gaza ci sono migliaia di famiglie senza latte e burro per i propri bambini e diverse dozzine di disoccupati in più. Se c'é una cosa che Israele non riesce a sopportare é la vista del popolo di Gaza che, grazie al suo ingegno e alla sua industriosità (non certo foraggiate da tre miliardi di dollari di "aiuti" all'anno) riesce comunque a sopravvivere e prosperare...Israele é incapace di veder prosperare i suoi vicini, non vuole vicini con cui vivere in pace e alla pari, ma solo nemici e schiavi.

Due missili aria-terra "maverick" sono stati lanciati contro l'impianto, distruggendone i macchinari oltre ogni capacità di recupero e facendo collassare l'intera struttura sui loro rottami; il bombardamento aereo si é inserito in una cornice di rinnovati attacchi contro le infrstrutture civili e le attività economiche di Gaza, condotti con crudele precisione secondo la nuova e disumana dottrina operativa dell'esercito più (im)morale del mondo, che punta a concentrare gli sforzi contro i civili per mettere in crisi le strutture e i quadri della Resistenza organizzata.

Controllando le macerie del caseificio, Shadi al-Batsch, ormai ex-capo delle operazioni, ha rivelato ai che l'impianto era stato inaugurato ben dopo l'inizio dello strangolamento sionista del "ghetto" di Gaza e che la sua operatività era un meraviglioso sogno realizzato, un sogno che indispettiva troppo gli occhi del malvagio gigante israeliano, che ha pensato bene di schiacciarlo e distruggerlo dal cielo.
"Ci saranno danni per almeno un milione, un milione e centomila nuovi shekel (circa 230mila Euro) ma, a parte i danni finanziari diretti, altre tribolazioni economiche saranno inflitte di rovescio a coloro che si impegnavano nella fornitura dei materiali per il confezionamento, nella distribuzione, persino nella raccolta e nel riciclaggio dei contenitori usati".


Nei pressi del caseificio distrutto sorgono anche un'installazione di acquacoltura, un parco pubblico, un'area giochi per i bambini e un allevamento di pollame; il parco e l'area giochi sono sempre stati una meta popolare per genitori e scolaresche ed erano attrezzati con un mini-treno panoramico che passava molto vicino alla centrale del latte; possiamo solo immaginare quali sarebbero state le conseguenze se dei bambini fossero stati coinvolti nell'attacco sionista.

Una comitiva di giovani studenti palestinesi é arrivata al parco proprio mentre il signor Al-Batsch visitava le rovine; le loro reazioni di fronte allo spettacolo di desolazione sono composte, ma molto determinate; interrogati se non temono un nuovo attacco israeliano sulla zona rispondono: "Abbiamo saputo dell'attacco ma siamo voluti venire lo stesso, tanto gli israeliani possono bombardare tutta Gaza, quindi...che cosa pensano di fare, di ottenere, bombardando un posto come questo? Che diritto pensano di avere? Questo é uno dei pochi posti dove ragazzi, bambini e famiglie possono venire per divertirsi e scaricare un po' di stress".

Ed é proprio per questo, ovviamente, che Israele, nella sua guerra alla normalità e alla felicità dei cittadini di Gaza, decide di colpire simili obiettivi.

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