venerdì 27 aprile 2012

Nouri al-Maliki: disamina e rendiconto su motivazioni e risultati della sua visita a Teheran!

Il Premier Irakeno Nouri al-Maliki ha oramai concluso la sua due-giorni di visita ufficiale all'Iran, durante la quale di é incontrato con il Presidente Ahmadinejad e la Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei. I membri della delegazione che lo accompagnava hanno intrattenuto dialoghi con dignitari della Repubblica Islamica per aumentare il commercio, i legami nella Difesa e nella Sicurezza e i progetti di ricostruzione delle infrastrutture e dell'economia di Bagdad.

 Nel corso del 2011 gli scambi commerciali tra Iran e Irak hanno toccato i 10 miliardi di dollari Usa e secondo le proiezioni per il 2012 nel corso di quest'anno dovrebbero aumentare del 20 per cento fino a toccare quota 12 miliardi entro la fine dell'anno. La visita in Iran é stata la prima dalla rielezione di Nouri al-Maliki a Primo Ministro, avvenuta grazie al decisivo sostegno di Moqtada al-Sadr, il carismatico leader sciita e nonostante la vivace e finanziatissima campagna pagata dagli Usa, dalla Turchia e dai Sauditi contro di lui, a favore invece di un premierato Allawi.
Adesso Turchi, Americani e sovrani petroliferi del Golfo stanno nascondendo il latitante Tariq al-Hashemi, Ex-vicepresidente colpevole di attentati e stragi che é inseguito da un mandato di cattura del Tribunale di Bagdad e che prima di lasciare il paese si é rifugiato tra i Curdi. Proprio i Curdi, perenni traditori sempre pronti a vendersi agli agenti dell'imperialismo, costituiscono un altro gruppo di nemici di Maliki e del suo legame speciale con Teheran, come hanno dimostrato recentemente dichiarando di voler vedere cancellato il contratto per la vendita a Bagdad di 36 vecchi F-16 americani, in ciò sostenuti dal regime ebraico loro sponsor e alleato.
Ancora una volta Israele ordina e Washington deve obbedire, come accadde nel caso del Libano quando al Governo del mezzo-saudita Saad Hariri, servo di Tel Aviv, si sostituì quello di Najib Mikati sostenuto da Amal, LMP ed Hezbollah; anche allora Israele "ordinò" a Francia e Usa di interrompere tutte le forniture militari a Beirut, che vennero poi puntualmente sostituite da armi russe e iraniane. E' indubbio che legandosi sempre più strettamente all'Iran il "peso specifico" dell'Irak nello scacchiere geopolitico mediorientale stia aumentando proporzionalmente. Si veda anche solo il fatto che non sarà più Istanbul ma Bagdad il prossimo luogo d'incontro tra i negoziatori occidentali e l'Iran per la questione del pacifico programma nucleare iraniano e dell'arsenale atomico illegale detenuto da Israele.
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2 commenti:

  1. Non esistono solo gli F-16, ma anche gli ottimi SU-25 per l'attacco al suolo, i favolosi
    MIG-31BM da mach 3 per il controllo dello spazio aereo collegabili con link tra di loro e con validissimi missili BVR!
    E perché no qualche ottimo prodotto iraniano di cui si sa ben poco ma che potrebbe riservare sgradevoli sorprese ai turchetti con il fez che amano sorvolare lo spazio areo altrui.
    Ivan

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    1. Infatti la questione degli F-16 l'abbiamo inclusa nell'articolo più per dimostrare l'insopportabile arroganza dello Stato sionista che altro.
      Anche Chavez arrivato al potere si é ritrovato con gli F-16...li ha messi tutti a terra e ha comprato al loro posto dei ben più validi Sukhoi!

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