lunedì 28 gennaio 2013

Trenta giorni di Stato di Emergenza in Egitto dopo i sanguinosi scontri del week-end con oltre quaranta morti!

Il Presidente egiziano Mohamed Mursi ha dichiarato da oggi 30 giorni di Stato di Emergenza, un vero e proprio "Ritorno al Passato" per l'Egitto che soltanto pochi mesi fa si era liberato con un grande sospiro di sollievo dell'ultratrentennale Stato d'Emergenza mantenuto in piedi da Mubarak per l'intero periodo del suo "regno" (iniziato con l'assassinio di Anwar Sadat).
L'Emergenza é stata ritenuta necessaria dopo i gravissimi scontri che nel week-end (dopo i primi nove morti registratisi venerdì scorso), hanno causato dozzine di vittime tra la capitale Il Cairo, Port Said, Suez e altri centri del paese, per un bilancio totale di oltre quaranta morti in due giorni.

In realtà l'Egitto soffre sia per gli sbagli e le deficienze di Mursi, personalità troppo blanda e indecisa per essere in grado di prendere veramente in mano la situazione, sia per la disonestà morale e intellettuale di certa "opposizione" che sembra incapace di accettare democraticamente il responso delle urne, dove la schiacciante preminenza accordata dagli elettori ai partiti religiosi dovrebbe indurre le componenti laiciste/nasseriste dell'arco costituzionale ad accettare di buon grado un ruolo subalterno almeno fino a nuove consultazioni.
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1 commento:

  1. Naturalmente le elezioni, che rappresentano il volere dei cittadini, vanno rispettate, ma se ci fossero al potere ancora i nasseristi sarebbe il massimo.

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