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mercoledì 12 dicembre 2018

Tribunale siriano condanna a morte i capi di Al Nusra, Jaysh Islam e Faylaq Rahman!!

Questo TRITTICO DI SCHIFEZZA, questa APOTEOSI DELLA DISGRAZIA non é tratto da qualche lombrosiano catalogo di idioti, eredoluetici, piromani impotenti e criminali naturali, ma rappresenta "l'alto comando" dei terroristi takfiri in Siria, che allinea, da sinistra a destra: Abu Mohamed al-Joulani, capo di Al Nusra, Issam al-Buwaydani, capo di Jaysh Islam e Abdul-nasr Shmeir, capo di Faylaq al-Rahman.

venerdì 29 settembre 2017

Un altro ergastolo piomba sul collo del leader dei fratelli musulmani egiziani!

Un tribunale egiziano ha inflitto al leader della famigerata organizzazione della Fratellanza Musulmana (Ikhwan) Mohammed Badieh un nuovo ergastolo per il suo ruolo nelle violenze di piazza del 2013 che causarono diversi morti.

Badieh era già stato condannato al carcere a vita per istigazione all'omicidio, al terrorismo e alla violenza politica.

giovedì 2 febbraio 2017

Diplomatico saudita condannato per violenza sessuale a Singapore!

Dopo otto giorni di dibattimento il Giudice Distrettuale Lee Poh Choo, del Tribunale Penale di Singapore ha condannato il 39enne impiegato d'ambasciata saudita Bandar Yahya al-Zahrani a tre mesi di reclusione, a una multa di 1500 dollari per subornazione di testimone e alla ben più grave pena di 10 anni di reclusione e a una fustigazione da decidersi per molestie sessuali.

Al-Zahrani che come tutte le scimmie saudite non sa quale differenza passi tra cameriera e prostituta, aveva violentato una ventenne impiegate dell'hotel singaporeano dove si trovava in vacanza e aveva poi cercato, offrendo denaro ai suoi colleghi e superiori, di tacitarne le denunce.

lunedì 16 marzo 2015

Zahar: "Hamas guarda con fiducia all'appello di fine marzo sulla sentenza egiziana!"

Mahmoud Zahar, storico leader del Movimento di Resistenza Hamas, in un suo dialogo con rappresentanti dei media, ha espresso le aspettative (condivise da buona parte della dirigenza del suo gruppo) che l'appello del 28 marzo contro la sentenza egiziana che definiva l'organizzazione palestinese 'un'entità terrorista' segni una svolta nei rapporti tra il Cairo e Gaza.

sabato 7 febbraio 2015

Libano in tensione: attaccato posto di blocco dell'Esercito nella zona di Akkar!!

Almeno una persona é morta e altre quattro sono rimaste ferite ad Akkar, nel Libano del Nord, in seguito a una violenta sparatoria scoppiata vicino a un posto di blocco dell'Armee che si trovava nelle vicinanze del villaggio di Al-Sadaka.

La National News Agency di Beirut suggerisce che l'attacco armato sia stato collegato con la recente sentenza che ha colpito Mahmud Abu Abbas, terrorista di Abdullah Azzam, recentemente condannato a morte per il coinvolgimento in attentati esplosivi a fine primavera scorsa.

mercoledì 4 febbraio 2015

Terrorista di Abdullah Azzam condannato a morte in Libano per le autobombe del giugno scorso!

Il terrorista wahabita del gruppo 'Abdullah Azzam' Mahmud Abu Abbas é stato condannato alla pena capitale da un tribunale libanese presieduto dal Giudice Riad Abu Ghadya. Abbas é stato riconosciuto colpevole nella progettazione e nell'esecuzione dei due attentati esplosivi avvenuti il 20 e il 23 giugno dell'anno scorso, il primo nella località di Dahr al Baidar, il secondo a Tayounneh, a poca distanza dal centro del quartiere sciita di Beirut Sud.

venerdì 7 novembre 2014

La Corte Costituzionale di Tripoli "invalida" il Governo esule a Tobruk, ma questo rifiuta la sentenza!

La Corte Costituzionale libica, nel bel mezzo del caos e degli scontri armati che avvolgono alcune delle più importanti città del paese e dei suoi giacimenti petroliferi, ha dichiarato 'sciolto' il Parlamento che ha prodotto il Governo internazionalmente riconosciuto attualmente in esilio a Tobruk.

Immediatamente il Governo di Tobruk ha rifiutato di riconoscere la validità della sentenza, sostenendo che la Corte l'ha emessa "sotto la minaccia delle armi" delle milizie di 'Fajr Libya', confederazione di movimenti armati e bande che attualmente domina la zona di Tripoli.

Intanto nel paese non sembra imminente l'emersione di un gruppo abbastanza forte da ricompattare il paese e ogni giorno che passa quello che sotto Gheddafi divenne il più prospero e stabile paese africano (dopo il declino dell'Egitto nasserista) assomiglia sempre di più a uno 'Stato Fallito'.

venerdì 7 marzo 2014

Il Governo egiziano potrebbe revocare la cittadinanza concessa a oltre 13mila palestinesi!

Con un comunicato ufficiale il Governo del Cairo ha annunciato di avere iniziato le 'procedure di revisione' circa la concessione di cittadinanza a 13.757 Palestinesi (per la maggior parte abitanti della Striscia di Gaza) che hanno ricevuto documenti egiziani durante il breve periodo di egemonia della Fratellanza Musulmana, organizzazione estremista legata al Qatar ora messa fuorilegge dal movimento correttivo guidato dalle forze armate.

Le autorità cairote temono che tra queste migliaia di Palestinesi possano esserci molte centinaia di agenti di Hamas interessati a destabilizzare la situazione per favorire quanto rimane dell'Ikhwan e impedire la normalizzazione e il ritorno alla convivenza civile.

Già da alcuni giorni il Governo egiziano aveva colpito Hamas dichiarando l'organizzazione palestinese fuorilegge, chiudendo i suoi uffici e sequestrandone i beni esattamente come era stato fatto in precedenza con la Fratellanza Musulmana.

Questo ha ottenuto Hamas preferendo vendersi alla politica di destabilizzazione voluta dagli Emiri del Qatar e intrufolandosi nelle questioni interne egiziane e siriane, anziché concentrarsi sulla Resistenza all'occupazione sionista della Palestina: una volta i Palestinesi avevano un valido sostegno in Assad e nel popolo siriano e anche nel popolo egiziano che si considerava 'fratello' dei Palestinesi di Gaza.

Adesso Siria ed Egitto vedono Hamas come un nemico e un traditore e anche il sostegno popolare per la Causa Palestinese potrebbe affievolirsi.


martedì 24 dicembre 2013

Samir Issawi é LIBERO e un grande "VAFFANCULO" al 'divieto di feste' imposto da Israhell!

Come dimostrano queste foto non ha avuto molto effetto il "divieto" di festeggiamenti emanato dalle autorità sionaziste con minacce verso i familiari di Samir Issawi, detenuto-eroe che, ingiustamente ri-arrestato dopo la sua liberazione del 2011 ha digiunato per 266 giorni  per ottenere di venire nuovamente rilasciato.
Circa duemila persone hanno accompagnato in corteo l'ex-detenuto verso il villaggio di Issawiya, da cui la sua stessa famiglia prende il nome, portandolo a braccia, cantando e applaudendo.
Davanti alla semplice casa i familiari hanno eretto una padiglione dove hanno intrattenuto gli ospiti con té, dolci, ringraziandoli della loro solidarietà e del loro sostegno alla lunga lotta di Samir contro gli abusi e le prepotenze del regime ebraico.

lunedì 23 dicembre 2013

Israhell, meschino regime dell'Apartheid, terrorizzato dalla dignità di Samir Issawi 'proibisce' festeggiamenti per la sua liberazione!

Si attende a momenti la liberazione del prigioniero-eroe palestinese Samir Issawi, che dopo essere stato liberato nel 2011 e riarrestato poche settimane dopo dai vigliacchi agenti sionisti ha sopportato il più lungo sciopero della fame nella Storia (266 giorni) piegando con la sua determinazione i suoi disonesti carcerieri.

Il tribunale del regime ebraico illegale ad aprile aveva commutato la sua sentenza da 19 anni ad 8 mesi, stabilendo che una volta scontatili avrebbe potuto tornare finalmente libero. Ma tale é stata la paura per le conseguenze della sua liberazione che suo fratello (a sua volta ex-prigioniero) e suo padre sono stati 'convocati' dalle autorità sioniste che hanno 'intimato' loro di non tenere alcuna celebrazione pubblica per il ritorno a casa di Samir.

Tutto il Popolo di Palestina sa, celebrazioni pubbliche o meno, che la liberazione di Issawi é una ENORME VITTORIA che dimostra che soltanto con la volontà incrollabile di sfidare e resistere l'occupazione ebraica sarà possibile affermare i propri Diritti Inalienabili.

mercoledì 6 novembre 2013

Le autorità del Cairo non fanno dietrofront: la Fratellanza Musulmana rimane un'organizzazione fuorilegge

Doccia gelata per quei restanti sostenitori dell'Ikhwan musulmana che speravano in un rovesciamento in appello del recente provvedimento di scioglimento dell'organizzazione, decretato da una corte amministrativa del Cairo e che comprendeva anche il sequestro degli ingenti beni intestati all'organizzazione: immobili, cliniche, scuole coraniche e molti altri ancora.

Con la sentenza emessa oggi le autorità egiziane mantengono lo status di 'fuorilegge' per quella che é stata per tutti gli anni di Sadat e Mubarak la più grande organizzazione non governativa egiziana cui i regimi autocratici impegnati a distruggere le tutele ai poveri e ai lavoratori introdotte da Nasser 'delegavano' il compito di occuparsi degli indigenti e di fargli il lavaggio del cervello in senso islamista radicale (onde poterli poi inviare in Afghanistan a combattere per conto della CIA).

Con l'istruzione del processo all'Ex-presidente Mohammed Mursi e le continue retate contro quadri e dirigenti della Fratellanza sembra che le attuali autorità egiziane non abbiano alcun interesse a instaurare un dialogo con quel che resta dell'Ikhwan ma puntino direttamente alla sua cancellazione.

martedì 24 settembre 2013

Anche Salahddin Sultan, leader della Fratellanza Musulmana, sperimenta l'ospitalità delle prigioni egiziane!

Secondo quanto riportato dall'Agenzia Anadolu Salahddin Sultan, leader dell'Ikhwan latitante fin dalla deposizione dell'Ex-presidente Mohammed Mursi a inizio dello scorso mese di luglio é stato catturato dalle forze di sicurezza egiziane.

Anche Mohamed Ali Bishr, già Ministro dello Sviluppo Locale sotto la Presidenza di Mursi, sarebbe stato arrestato e imprigionato nello stesso giorno.

Come abbiamo già detto, la Corte Suprema del Cairo ha sciolto la Fratellanza Musulmana e ogni associazione a essa imparentata ordinando tra l'altro il sequestro di tutti i beni mobili e immobili a essa riconducibili.

Sono ormai oltre duemila i dirigenti di alto e medio livello dell'Ikhwan che sono stati finora arrestati e imprigionati: come conseguenza la capacità dell'organizzazione di suscitare movimenti e proteste di massa é stata quasi annientata e non si sono più ripetute le massicce manifestazioni che a luglio avevano causato anche centinaia di morti.

lunedì 23 settembre 2013

"GAME OVER per l'Ikhwan!" Le autorità egiziane mettono fuorilegge ogni incarnazione della Fratellanza Musulmana e confiscano tutti i suoi beni!!

Con una sentenza di esemplare durezza la Corte Suprema del Cairo ha letteralmente "annientato" la Fratellanza Musulmana, organizzazione politica che aveva sfruttato l'insurrezione popolare con cui nel 2011 é stato deposto Hosni Mubarak per cercare di accaparrarsi il potere in un'ottica divisiva e settaria coeva alla campagna terroristica takfira in corso in Siria e subserviente ai desideri del Qatar e della sua classe dirigente precedente alla salita al trono dell'Emiro Tamim (lo scorso giugno).

Le lancette in Egitto sono state riportate agli anni '50 quando, dopo un fallito tentativo dell'Ikhwan di assassinare (per conto della CIA americana) il Presidente Nasser l'organizzazione era stata annientata e costretta alla clandestinità. Ormai in Egitto é impossibile portare avanti iniziative pubbliche di ogni genere che si rifacciano alla Fratellanza Musulmana, al Partito di Libertà e Giustizia, al Regime del deposto Presidente Morsi.

Tutti i beni mobili e immobili riconducibili all'Ikhwan e ai suoi dirigenti, inoltre, sono stati confiscati dalle autorità.

sabato 16 marzo 2013

Mursi si dichiara: "spiaciuto" per morti e violenze a Port Said e al Cairo: basterà per riportare la pace in Egitto?

Nel corso di venerdì, giornata dedicata alla preghiera, il Presidente egiziano Mohammed Mursi ha emesso un comunicato rivolto al paese col quale si é dichiarato "profondamente dispiaciuto" per la piega presa dagli eventi a Port Said e nella capitale Il Cairo in seguito alle sentenze giudiziarie contro i responsabili dei sanguinosi scontri dello stadio di febbraio 2012.

Nelle proteste di segno opposto che hanno attraversato la capitale e la poplosa città portuale del Delta si sono contati oltre 10 morti oltre a centinaia di feriti e alla devastazione di proprietà pubbliche e private per dozzine di milioni di dollari di danno, inoltre, per consentire un effettivo ritorno alla normalità, a Port Said si é dovuta far ritiriare la polizia e schierare in sua vece l'Esercito.

Ma probabilmente, a parte il sentimento di umano rammarico che personalmente Mursi potrà anche provare; la fonte maggiore delle sue preoccupazioni ultimamente é verosimilmente rappresentata dal recente annullamento delle elezioni, 'bocciate' dal Potere Giudiziario dopo che, per decreto, il Presidente e il partito politico di cui egli é espressione le avevano fissate in varie scadenze dal 22 aprile a fine giugno.




lunedì 28 gennaio 2013

Trenta giorni di Stato di Emergenza in Egitto dopo i sanguinosi scontri del week-end con oltre quaranta morti!

Il Presidente egiziano Mohamed Mursi ha dichiarato da oggi 30 giorni di Stato di Emergenza, un vero e proprio "Ritorno al Passato" per l'Egitto che soltanto pochi mesi fa si era liberato con un grande sospiro di sollievo dell'ultratrentennale Stato d'Emergenza mantenuto in piedi da Mubarak per l'intero periodo del suo "regno" (iniziato con l'assassinio di Anwar Sadat).
L'Emergenza é stata ritenuta necessaria dopo i gravissimi scontri che nel week-end (dopo i primi nove morti registratisi venerdì scorso), hanno causato dozzine di vittime tra la capitale Il Cairo, Port Said, Suez e altri centri del paese, per un bilancio totale di oltre quaranta morti in due giorni.

In realtà l'Egitto soffre sia per gli sbagli e le deficienze di Mursi, personalità troppo blanda e indecisa per essere in grado di prendere veramente in mano la situazione, sia per la disonestà morale e intellettuale di certa "opposizione" che sembra incapace di accettare democraticamente il responso delle urne, dove la schiacciante preminenza accordata dagli elettori ai partiti religiosi dovrebbe indurre le componenti laiciste/nasseriste dell'arco costituzionale ad accettare di buon grado un ruolo subalterno almeno fino a nuove consultazioni.
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lunedì 31 dicembre 2012

Il regime razzista israeliano deve rimangiarsi l'esclusione di Haneen Zoabi dalle prossime elezioni politiche!

Quando abbiamo definito "illegale" e "basata sul niente" la richiesta di esclusione della giovane e coraggiosa Haneen Zoabi dalle prossime elezioni che si terranno nel regime razzista ebraico sapevamo di avere ragione, come succede quasi sempre quando "Palaestina Felix" fa un'affermazione: perché le affermazioni di "Palaestina Felix" sono basate su consolidati precedenti ed espresse con il consenso di chiari esperti di Diritto, politica e relazioni internazionali.

Ancora una volta abbiamo il piacere di vederci confermati nel giusto verificando che la parlamentare del partito arabo Balad é stata reintegrata nelle liste elettorali e potrà quindi competere per un seggio al 'parlamento' del regime sionista. La decisione é stata espressa dalla Corte Suprema di Tel Aviv che non ha potuto non ammettere come l'esclusione cozzasse contro tutta una serie di assurdi legali e giuridici che la rendevano inconfermabile.
La battaglia per il reintegro della Zoabi é stata portata avanti con l'aiuto di Hassan Jabarin e Sawsan Zaher di Adalah, il Centro Legale per la Difesa dei Diritti dei Palestinesi nella porzione di Palestina occupata dal 1948. "Con questa vittoria, ha dichiarato Jabarin, tutti i tentativi di escludere candidati Palestinesi dalle elezioni politiche nel corso degli ultimi 15 anni sono stati affrontati e sventati!".
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venerdì 21 dicembre 2012

Il regime razzista ebraico vorrebbe impedire ad Haneen Zoabi di presentarsi alle elezioni: ecco la loro 'Democrazia'!!

La rappresentante palestinese allo pseudo-"parlamento" del regime ebraico dell'Apartheid Haneen Zoabi sarebbe stata interdetta dal presentarsi alle prossime elezioni politiche da una sentenza di una corte-canguro sionista per aver preso parte nel 2010 alla spedizione della FREEDOM FLOTILLA verso il ghetto assediato di Gaza, interrotta dal sanguinoso raid pirata delle forze navali di Tel Aviv.
Israhell che i corifei Marco Pesach, Roberto Saviano, Fiamma Frankenstein, Giulio Meotti, Fabio Scuto e altri imbrattacarte prezzolati dalla lobby sionista internazionale descrivono rapsodicamente come "l'unica democrazia del Medio Oriente" ha già provato in passato a eliminare ogni rappresentanza degli abitanti legittimi della terra che occupa illegalmente tramite sentenze-capestro emesse "ad minchiam" senza alcuna base o giustificazione giuridica.
Siamo certi che la Zoabi, che come si vede in queste foto é bene abituata a respingere i più sconci, violenti e vergognosi attacchi con una dignitosa scrollata di spalle saprà averla vinta ancora una volta contro il razzista, antidemocratico, segregazionista 'Moloch' che vorrebbe escluderla e zittirla per non dover sentire nella sua voce risuonare l'eco dei suoi soprusi, dei suoi crimini, delle sue ingiustizie.
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giovedì 30 agosto 2012

Hamas stigmatizza il regime ebraico per la vergognosa 'sentenza' sul Caso Corrie: "Sempre più criminale la condotta sionista!"

Il Movimento musulmano di Resistenza Hamas ha condannato in termini netti e vivissimi la decisione del regime sionista di assolvere l'assassino dell'attivista americana Rachel Aliene Corrie, travolta e uccisa da un bulldozer con la 'svastica a sei punte' ormai nove anni fa, mentre pacificamente si opponeva alla demolizione di case palestinesi.

L'Ufficio Stampa di Hamas ha dichiarato: "La nostra organizzazione condanna fermamente la decisione sionista di assolvere i responsabili dell'uccisione della Corrie e la consideriamo una ulteriore offesa da unire ai crimini razzisti contro il nostro popolo e i suoi amici e alleati internazionali".

"Quest'assoluzione rappresenta un tentativo disperato di mandare un messaggio di minaccia e intimidazione ai sostenitori della Causa palestinese, prospettando loro il pericolo di venire uccisi come Rachel Corrie; chiediamo perciò a tutti i nostri alleati di intensificare le loro pressioni e la loro mobilitazione contro il regime di Apartheid sionista, in modo che quanto prima sia possibile far cessare i suoi crimini e giudicare per quelli passati i responsabili".
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mercoledì 29 agosto 2012

Il regime sionazista ha assassinato Rachel Corrie per la seconda volta: ma lei vive e lotta per sempre nei nostri cuori!

Riposa in pace Rachel Aliene Corrie,
alle bestie che hanno offeso la tua memoria
mandando libero il tuo assassino
cercando di 'incolparti'
della tua stessa uccisione
ci penseremo noi
e mostreremo loro, carissima Rachel
tutta l'umanità e la comprensione
che loro hanno deciso di usare
nei tuoi confronti
certo oggi loro
si sentono forti
protetti dal denaro, dal potere,
dall'arroganza e dall'ingiustizia
bene,
anche Luigi XVI e lo Zar Nicola
si sentivano forti, protetti,
intoccabili
non parliamo poi di Adolf Hitler,
che é il vero padre spiriturale di Israele
e della sua classe dirigente...
sappiamo come sono finiti
Riposa in pace
Rachel Aliene Corrie,
tu hai dato tutto quel che avevi
per la Causa dell'Umanità e della Giustizia,
la tua passione e il tuo entusiasmo,
ancora e ancora
fino alla tua vita e al tuo sangue.
Che noi si possa rendere onore
al testimone che ci lasci
e che ci riesca
di far pagare ai tuoi assassini
il fio dei loro crimini
senza che lacrime,
preghiere o suppliche
possano fermare
la mano della nostra vendetta.
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martedì 5 giugno 2012

I fratelli Gamal e Alaa Mubarak 'rimbalzano' da un processo all'altro, accuse di Insider Trading e Riciclaggio per loro!


Non si é ancora spenta l'eco della loro assoluzione al processo che ha visto invece il loro genitore condannato all'ergastolo che subito nuovi sviluppi giudiziari coinvolgono la ex-coppia di "rampolli dorati"di quella che fino a un anno e mezzo fa era la famiglia più ricca, potente, invidiata e temuta d'Egitto che, come precedentemente annunciato su queste pagine, sono rimasti in custodia anche dopo l'assoluzione, essendo nel frattempo stati raggiunti da altre accuse, nella fattispecie riguardanti i reati di 'Insider Trading' e di riciclaggio di denaro. Solo per il primo capo di imputazione gli si chiede conto di circa trecento milioni di Euro (oltre due miliardi di lire egiziane) che i due avrebbero guadagnato manipolando con informazioni riservate le quotazioni borsistiche di alcuni titoli.

 Gli avvocati che assistono il "Clan Mubarak" hanno già annunciato che i due fratelli rimarranno in carcerazione preventiva in attesa che venga istruito il nuovo processo, ostentando però sicurezza riguardo alla loro assoluzione anche da questi addebiti. Intanto nella capitale e nelle più importanti città d'Egitto continuano a sussesguirsi le manifestazioni di malcontento riguardo l'assoluzione degli alti ufficiali di polizia che erano accusati insieme ai Mubarak e ad El-Adly. E' evidente la volontà della giunta militare di transizione (SCAF) di non condurre una vera inchiesta sui processi decisionali che portarono alla morte di oltre novecento persone durante la fase più cruenta delle proteste, ma di avere invece cercato di placare il popolo con alcune condanne simboliche, lasciando al sicuro gli anelli medi e medio-bassi della catena decisionale della repressione.
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