mercoledì 6 novembre 2013

Le autorità del Cairo non fanno dietrofront: la Fratellanza Musulmana rimane un'organizzazione fuorilegge

Doccia gelata per quei restanti sostenitori dell'Ikhwan musulmana che speravano in un rovesciamento in appello del recente provvedimento di scioglimento dell'organizzazione, decretato da una corte amministrativa del Cairo e che comprendeva anche il sequestro degli ingenti beni intestati all'organizzazione: immobili, cliniche, scuole coraniche e molti altri ancora.

Con la sentenza emessa oggi le autorità egiziane mantengono lo status di 'fuorilegge' per quella che é stata per tutti gli anni di Sadat e Mubarak la più grande organizzazione non governativa egiziana cui i regimi autocratici impegnati a distruggere le tutele ai poveri e ai lavoratori introdotte da Nasser 'delegavano' il compito di occuparsi degli indigenti e di fargli il lavaggio del cervello in senso islamista radicale (onde poterli poi inviare in Afghanistan a combattere per conto della CIA).

Con l'istruzione del processo all'Ex-presidente Mohammed Mursi e le continue retate contro quadri e dirigenti della Fratellanza sembra che le attuali autorità egiziane non abbiano alcun interesse a instaurare un dialogo con quel che resta dell'Ikhwan ma puntino direttamente alla sua cancellazione.

3 commenti:

  1. S.Kahani complimenti per la lucidità dell'analisi!
    In effetti non ci sono altre spiegazioni logiche e d'altra parte la strada è sempre quella tracciata da Nasser, che l'Egitto possa riprendersi il posto che gli spetta dai tempi di Mouhammad Alì che pur essendo Albanese fù un grandissimo Patriota Egiziano, ai coccodrilli tutto l'occidentalume e tutto il finto islamismo di comodo.
    Ivan

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  2. Anche ai tempi di Sadat l'ikhwan era fuori legge. Infatti Sadat lo hanno ucciso loro.

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    1. No, a uccidere Sadat é stata una frangia estremista che si era staccata, l'Ikhwan é sempre stata tollerata

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