Io non mi nascondo mai dietro un dito.
Questo outlet giornalistico, di cui mi carico la piena e completa responsabilità, é pienamente e convintamente antiamericano, anti-imperialista, antisionista.
Per quanto mi riguarda se ogni settimana un aereo delle tentacolari forze d'occupazione militare che Washington mantiene (con costi annuali di miliardi di dollari che potrebbe spendere per migliorare lo stile di vita dei suoi cittadini) dall'Islanda al Golfo Persico e dal Baltico a Okinawa precipitasse e si distruggesse la cosa non sarebbe affatto negativa da un punto di vista politico.
Non festeggerei la morte o la mutilazione dei suoi passeggeri perché fin troppo conscio che persino in organizzazioni che attivamente costruiscono l'oppressione e lo sfruttamento di innocenti possono venire "coinvolte" persino persone 'perbene' (per ignoranza, per subornazione, per mancanza di alternative, per disperazione), ma tuttavia ogni colpo subito dal completto militar-imperialista a stelle e strisce é ipso facto un bene per l'Umanità.
Tuttavia sono anche in grado di valutare gli eventi in maniera obiettiva e imparziale e se concentro la mia attenzione sull'ultimo incidente aereo occorso pochi giorni fa nell'Oceano Pacifico, di cui é stato vittima un bimotore ad elica Grumman C-2 dell'US Navy é perché tale evento non é che l'ennesimo di una lunga serie, che ha estorto un grave tributo di macchine e uomini alla Marina dell' 'Old Glory'.
Quindi non mi si venga a dire (negli spazi dei commenti) che l'evento in questione é "solo un incidente come tanti altri", perché allora io posso ribattere che quei "tanti altri" sono diventati negli ultimi mesi TANTISSIMI altri, con ventidue (leggasi VEN-TI-DUE) schianti negli ultimi 11 mesi, che hanno segnato un incremento di questo tipo di incidente del TRENTOTTO PERCENTO (+38%) rispetto ai dodici mesi precedenti.
Da gennaio 2017 a ieri sono stati 37 i militari Usa uccisi in questo tipo di schianti, e molti altri hanno subito ferite o addirittura mutilazioni come conseguenza.
Il numero di morti é superiore di TREDICI VOLTE a quello registrato nel corso del 2016.
Questi non sono casi, non sono 'sfortune' e non sono nemmeno improbabili 'attacchi' degli hacker di Kim Jong-Un o di Putin o degli omini verdi dei dischi volanti.
Sono gli scricchiolii di un "impero" giunto al termine della sua vita naturale.
RispondiElimina"Questo outlet giornalistico, di cui mi carico la piena e completa responsabilità, é pienamente e convintamente antiamericano, anti-imperialista, antisionista". Mi associo e lo seguo (se non dispiace), mantenendo però tutta la mia autonomia... Ho già pagato pegno per questo mia libertà di pensiero e autonomia di giudizio!
Antonio Caracciolo, ben ritrovato! L'ho seguita per anni su "Civium Libertas" condividendo la sua sua battaglia per la verità nell'informazione e la lotta contro l'arroganza delle lobby. Conosco le sue vicende personali nate dalla malevola penna di un giornalista di Repubblica e mi sono sentito spiritualmente a lei vicino. Mi piacerebbe pensarla ancora attivo su un suo blog, del quale sarei certamente convinto sostenitore. Gradisca cordiali saluti. A. V.
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