Ci sono gesti che insegnano al mondo che cosa sia la Dignità.
Amir Yahya, combattente di Ju-Jitsu di livello mondiale, si era preparato per anni, nelle difficilissime condizioni dell'Irak travagliato dalla lotta contro l'ISIS.
Una volta arrivato a Bogotà, sede del Campionato Mondiale 2017 della JJIF, aveva iniziato in maniera eccellente le competizioni nella sua categoria, finché, per uno scherzo del fato, non si é trovato appaiato nel tabellone con un rappresentante dell'occupazione sionista della Palestina.
Tutti gli allenamenti, i sacrifici, la prospettiva di andare avanti nel massimo torneo mondiale e di aggiungere lustro alla propria carriera agonistica; tutte queste motivazioni non sono riuscite, nella limpida coscienza del Ju-Jitsuka, a soverchiare l'imperativo morale di non riconoscere in alcun modo l'invasione della terra di Palestina e il regime che perseguita e opprime il suo popolo.
Yahya si é quindi rifiutato di scendere in pedana di fronte al sionista.
Nella sua decisione, senza dubbio, avrà pesato anche la consapevolezza che anche le tragedie subite negli ultimi anni dalla sua patria sono state ordinate e decise a Tel Aviv, nell'ambito del tentativo di realizzazione del Piano Kivunim con la destabilizzazione e la distruzione degli stati nazionali irakeno e siriano.
Onore e gloria per Amir Yahya, un gesto che valle più di mille parole.
RispondiEliminaQuesti sono UOMINI .... Fino a quando ci saranno uomini così il sionismo non passerà mai ..
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