giovedì 20 settembre 2018

Oltre all'oro e ai rolex i Saoud regalavano ai terroristi MKO anche reliquie religiose: volevano convertirli al wahabismo?

Nuove rivelazioni sui rapporti tra l'organizzazione terroristica anti-iraniana "MKO" e Casa Saoud, grazie all'intervista rilasciata al sito-web giordano "Al-Bawaba" da Massoud Khodabandi, già dirigente "pentito" dell'organizzazione.

Nel 1989, quando grazie alla mediazione dell'Irak di Saddam Hussein i Mojahedin-e-Khalq ricevettero dai Sauditi tre tonnellate d'oro e quattro valige colme di costosissimi orologi rolex, vi fu anche un 'regalo' ulteriore, che, per il suo fortissimo significato simbolico, fa sorgere alcuni interrogativi sulle effettive intenzioni dei principi di Riyadh nei confronti della 'setta' di Massoud e Miriam Rajavi.

Infatti Khodabandi ha rivelato di aver ricevuto, oltre agli altri 'regali' anche un frammento di "Kiswa".

La "Kiswa" é il drappo cerimoniale con cui viene coperta alla Mecca la "Kaaba", la leggendaria Pietra Nera.

La Kiswa é intessuta con materiali pregiatissimi e un esemplare completo (viene cambiata più volte) costa oltre 5 milioni di dollari. Tuttavia l'importante qui non é il prezzo del manufatto ma il suo significato religioso.
Visto che i Rajavi hanno trasformato quello che era un movimento terroristico in una specie di bizzarra 'setta', vi é la forte possibilità che col loro dono i Sauditi volessero invitare i Rajavi ad abbracciare il wahabismo, procurandosi così degli alleati non solo 'di convenienza' ma addirittura aderenti alla loro eresia anti-islamica, da utilizzare nella lotta contro l'Iran Rivoluzionario.

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