A dimostrare ancora una volta che "can che abbaia non morde" ci ha pensato recentemente il politico sionista Yaakov Amidror, che é andato al canale tv 'Arutz Sheva' a lamentarsi che "La Russia da molti mesi é impegnata a trasferire missili avanzati tramite la Siria verso Hezbollah".
Ovviamente questo é vero e ovviamente ormai israhell non ha più speranza di bloccare queste consegne dopo avere perduto numerosi aerei ed equipaggi negli ultimi tentativi di bombardare obiettivi in territorio siriano.
Del resto sono ormai oltre tre anni che Tel Aviv é impegnata a sostenrere la guerriglia mercenaia contro Assad e lo stesso Amidror ha dichiarato che "Essendo la Siria di Assad un collegamento diretto con L'Irak e l'Iran dovrbbe essere "abbastanza chiaro" che il regime ebraico preferirebbe una Siria in mano alle bande qaediste piuttosto che pacificamente controllata e governata dal suo Presidente legittimo.
sabato 8 febbraio 2014
Yaakov Amidror, sionista ringhioso ma impotente, lamenta: "La Russia sta trasferendo avanzati missili a Hezbollah!"
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Soldato di Hezbollah in Siria difende una Chiesa cristiana dalla minaccia takfira wahabita!
Diciamocelo, un uomo armato in un luogo di culto religioso non é un'immagine comune; in particolare in Medio Oriente potrebbe far tornare alla mente scatti dei reporter dalla Guerra Civile libanese quando chiese e moschee, invase da milizie di fede opposte, venivano trasformate in trincee e avamposti senza riguardo al loro significato spirituale.
Lungi da tutto questo, l'immagine che vi proponiamo oggi é quella di un militante di Hezbollah in Siria che, stazionato in una Chiesa cristiana osserva con interesse le statue mariane che grazie alla sua presenza non verranno profanate dai mercenari takfiri pagati da Usa, Nato, Israele e reami reazionari del Golfo.
Quest'uomo, questo giovane, é uno sciita e dai commentatori della CNN e della FOX verrebbe certamente definito "un fondamentalista" eppure non ha alcun problema a difendere i suoi vicini siriani di altra fede, e come mostra il suo sguardo attento, non ha nessun problema a comprendere come questi possano essere devoti alla figura di Miriam, madre di Issa, non tanto perché quest'ultimo sia riverito anche dall'Islam come Profeta, ma perché per gli Sciiti é normale, oltre ai Profeti, onorare e persino adorare altri santi e figure di culto anche femminili (si pensi soltanto allo splendido santuario di Sayyida Zeinab).
E' da questo sforzo, da questa mobilitazione che ha visto cittadini libanesi e irakeni muoversi in Siria per difendere la Storia di convivenza e tolleranza reciproca di quel paese che nascerà il Nuovo Medio Oriente ed esso nascerà e si svilupperà in barba ai complotti e ai tranelli tesi dall'imperialismo angloamericano e sionista per mezzo delle marionetta takfire e wahabite, da sempre asservite agli interessi di Londra e Washington.
Lungi da tutto questo, l'immagine che vi proponiamo oggi é quella di un militante di Hezbollah in Siria che, stazionato in una Chiesa cristiana osserva con interesse le statue mariane che grazie alla sua presenza non verranno profanate dai mercenari takfiri pagati da Usa, Nato, Israele e reami reazionari del Golfo.
Quest'uomo, questo giovane, é uno sciita e dai commentatori della CNN e della FOX verrebbe certamente definito "un fondamentalista" eppure non ha alcun problema a difendere i suoi vicini siriani di altra fede, e come mostra il suo sguardo attento, non ha nessun problema a comprendere come questi possano essere devoti alla figura di Miriam, madre di Issa, non tanto perché quest'ultimo sia riverito anche dall'Islam come Profeta, ma perché per gli Sciiti é normale, oltre ai Profeti, onorare e persino adorare altri santi e figure di culto anche femminili (si pensi soltanto allo splendido santuario di Sayyida Zeinab).
E' da questo sforzo, da questa mobilitazione che ha visto cittadini libanesi e irakeni muoversi in Siria per difendere la Storia di convivenza e tolleranza reciproca di quel paese che nascerà il Nuovo Medio Oriente ed esso nascerà e si svilupperà in barba ai complotti e ai tranelli tesi dall'imperialismo angloamericano e sionista per mezzo delle marionetta takfire e wahabite, da sempre asservite agli interessi di Londra e Washington.
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venerdì 7 febbraio 2014
Sbirri sionazisti a Bilin (West Bank) si "gassano" da soli attivando una granata chimica nella loro jeep!
La malvagità é sempre stupida; così testimoniano queste immagini esclusive che mostrano come i mazzieri del regime giudaico di occupazione della Palestina non riescano nemmeno a maneggiare i loro candelotti soffocanti di "Gas CS" dentro a una jeep senza farne esplodere uno rischiando di ammazzarsi con le loro stesse mani.
Più di una volta abbiamo denunciato come gli sbirri sionazisti sparino volontariamente i candelotti soffocanti in mezzo alle folle (oppure li lancino dentro ambienti chiusi) col risultato che la massiccia emissione di gas in mezzo ai cittadini Palestinesi spesso asfissia (per davvero!) le vittime di questa guerra chimica: i candelotti dovrebbero venire lanciati in alto per spargere una sottile cortina di urticante sopra la folla da 'contentere'.
Ogni volta che si sono date armi 'non letali' a forze di occupazione (in Sudafrica, in Ulster, in Palestina) queste hanno trovato la maniera per usarle nella maniera più vulnerante possibile, andando contro le norme di impiego e i protocolli di sicurezza.
Più di una volta abbiamo denunciato come gli sbirri sionazisti sparino volontariamente i candelotti soffocanti in mezzo alle folle (oppure li lancino dentro ambienti chiusi) col risultato che la massiccia emissione di gas in mezzo ai cittadini Palestinesi spesso asfissia (per davvero!) le vittime di questa guerra chimica: i candelotti dovrebbero venire lanciati in alto per spargere una sottile cortina di urticante sopra la folla da 'contentere'.
Ogni volta che si sono date armi 'non letali' a forze di occupazione (in Sudafrica, in Ulster, in Palestina) queste hanno trovato la maniera per usarle nella maniera più vulnerante possibile, andando contro le norme di impiego e i protocolli di sicurezza.
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Terroristi sconfitti alla Prigione di Aleppo: chiarificazioni e bilanci sull'accaduto!
A metà di ieri mattina, preceduti da un mostruoso "camion-bomba" che con ben venti tonnellate di esplosivo doveva fare da "ariete di sfondamento", i militanti di Al-Nusra e del Fronte Islamico guidati dal cosiddetto 'Emiro' ceceno Sayfullah Al-Shishan hanno cercato di assaltare la Prigione centrale di Aleppo. I canali mediatici dei terroristi erano stati istruiti per tempo e da subito hanno iniziato a ciarlare di 'totale vittoria' della Prigione 'conquistata' dai wahabiti e di ben 3800 prigionieri rilasciati.
In realtà colpi di lanciagranate bene assestati hanno fatto esplodere l'ariete dei terroristi cento metri distante dal suo obiettivo, il cancello principale del compound, ma tuttavia gli attaccanti non si sono persi d'animo e hanno investito la struttura da molte direzioni diverse, tentando di sopraffare i difensori.
Il tempestivo intervento dell'aviazione dell'Esercito siriano, con cacciabombardieri ed elicotteri, ha colpito le retrovie dei mercenari qaedisti, impedendo loro di poter far affluire rinforzi di uomini e di munizioni ai loro complici impegnati contro la Prigione e ha condannato al fallimento l'assalto, pur portato con determinazione suicida.
In ultimo oltre cento mercenari stranieri, tra cui lo stesso Emiro ceceno, sono stati eliminati mentre le perdite governative sono state molto contenute, tra gli otto e gli undici morti.
In realtà colpi di lanciagranate bene assestati hanno fatto esplodere l'ariete dei terroristi cento metri distante dal suo obiettivo, il cancello principale del compound, ma tuttavia gli attaccanti non si sono persi d'animo e hanno investito la struttura da molte direzioni diverse, tentando di sopraffare i difensori.
Il tempestivo intervento dell'aviazione dell'Esercito siriano, con cacciabombardieri ed elicotteri, ha colpito le retrovie dei mercenari qaedisti, impedendo loro di poter far affluire rinforzi di uomini e di munizioni ai loro complici impegnati contro la Prigione e ha condannato al fallimento l'assalto, pur portato con determinazione suicida.
In ultimo oltre cento mercenari stranieri, tra cui lo stesso Emiro ceceno, sono stati eliminati mentre le perdite governative sono state molto contenute, tra gli otto e gli undici morti.
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Il PFLP chiede ad Abbas e Fatah di dire "Basta!" alle inutili e improduttive 'trattative' con Tel Aviv!!
Il Politburo del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, attraverso il suo membro Jamil Mizher ha chiesto una massiccia mobilitazione degli abitanti della Cisgiordania per mettere sotto pressione la leadership di Mahmud Abbas (scadutissimo Presidente dell'ANP, col mandato spirato nel gennaio 2009) affinché si interrompa l'infruttuoso e umiliante carosello delle 'trattative' col regime sionista.
Mizher ha dichiarato: "Non vi é alcun bisogno di continuare queste futili e dannose 'trattative' che hanno significato per vent'anni solamente l'aumento degli insediamenti giudaici illegali, violenze, demolizioni e furto di risorse naturali a danno degli abitanti della West Bank e l'inizio di una campagna di giudaizzazione forzata dai contorni genocidi contro la città di Al-Quds".
Il PFLP ha rinnovato l'appello alla leadership di Fatah e dell'ANP affinché si ritiri da questi 'negoziati' per prioritizzare una strategia nazionale di Resistenza e lotta all'occupazione che preveda anche opzioni armate e che non si allontani dai cardini dell'Indipendenza, della dignità statale di ogni futuro organo palestinese e del Diritto al Ritorno di tutti i profughi palestinesi e dei loro discendenti.
Mizher ha dichiarato: "Non vi é alcun bisogno di continuare queste futili e dannose 'trattative' che hanno significato per vent'anni solamente l'aumento degli insediamenti giudaici illegali, violenze, demolizioni e furto di risorse naturali a danno degli abitanti della West Bank e l'inizio di una campagna di giudaizzazione forzata dai contorni genocidi contro la città di Al-Quds".
Il PFLP ha rinnovato l'appello alla leadership di Fatah e dell'ANP affinché si ritiri da questi 'negoziati' per prioritizzare una strategia nazionale di Resistenza e lotta all'occupazione che preveda anche opzioni armate e che non si allontani dai cardini dell'Indipendenza, della dignità statale di ogni futuro organo palestinese e del Diritto al Ritorno di tutti i profughi palestinesi e dei loro discendenti.
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giovedì 6 febbraio 2014
L'Esercito Siriano respinge attacco takfiro alla Prigione di Aleppo e uccide l'Emiro ceceno Saifullah!
Con le forze del Presidente Assad che accumulano una vittoria dopo l'altra e costringono le bande terroriste mercenarie in perimetri sempre più ristretti dove scovarle ed eliminarle é facile quanto sparare ai pesci in barile si capisce che i leader di Al-Nusra e dell'ISIL abbiano un disperato bisogno di qualche "vittoria" da mostrare ai loro finanziatori emiri del Golfo per convincerli a continuare a foraggiare la loro causa ormai condannata.
Per questo nelle scorse ore una task force mista di Al-Nusra e del Fronte Islamico ha inutilmente cercato di dare l'assalto alla Prigione Centrale di Aleppo, struttura che ormai ha la fama di un Alcazar imprendibile, contro cui più e più volte gli attacchi dei tagliagole wahabiti si sono infranti senza alcun costrutto.
Ancora una volta però i loro sforzi sono stati vani e gli assalitori sono stati respinti in disordine con gravissime perdite, tra cui, spicca significativamente, persino l'Emiro ceceno Saifullah, leader della spedizione suicida, il cui cadavere, nonostante gli sforzi dei seguaci per tentare di recuperarlo, é stato "preso prigioniero" dagli uomini dell'Esercito.
Per questo nelle scorse ore una task force mista di Al-Nusra e del Fronte Islamico ha inutilmente cercato di dare l'assalto alla Prigione Centrale di Aleppo, struttura che ormai ha la fama di un Alcazar imprendibile, contro cui più e più volte gli attacchi dei tagliagole wahabiti si sono infranti senza alcun costrutto.
Ancora una volta però i loro sforzi sono stati vani e gli assalitori sono stati respinti in disordine con gravissime perdite, tra cui, spicca significativamente, persino l'Emiro ceceno Saifullah, leader della spedizione suicida, il cui cadavere, nonostante gli sforzi dei seguaci per tentare di recuperarlo, é stato "preso prigioniero" dagli uomini dell'Esercito.
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L'ultimo tranello di Netanyahu! Vuol resuscitare il "cadavere politico" di Mohamed Dahlan, ex-'squalo' di Fatah, spiaggiato a Dubai!
Il Premier del regime ebraico Benji Netanyahu avrebbe inviato pochi giorni fa il suo inviato personale Yithzak Molcho a Bur Dubai per farlo incontrare con l'ex-'Squalo' di Fatah Mohamed Dahlan, già 'ras' della corrotta e inefficiente Autorità Nazionale Palestinese, preso a calci da Hamas fuori dalla sua 'roccaforte' di Gaza e quindi coinvolto nella preparazione dell'attentato del Mossad (proprio a Dubai!) in cui trovò il martirio Mahmoud el-Mabouh.
Cacciato dall'ANP e da Fatah per manifesta corruzione e per presunte trame ai danni dell'attuale cacicco-capo dei collaborazionisti palestinesi, Mahmud Abbas, Dahlan si é rifugiato dai suoi amici emiri, dove ha avuto contatti equivoci con membi dell'ex-entourage di Mubarak e ha inviato i suoi agenti in lungo e in largo nel Medio Oriente alla disperata ricerca di qualche occasione di tornare utile ai suoi vecchi padroni.
Netanyahu sembrerebbe essersi convinto che Dahlan, opportunamente "installato" a capo dell'ANP al posto di Abbas, sarebbe il 'travicello' perfetto con cui concludere un aborto di 'accordo' che garantisca al regime dell'Apartheid di Tel Aviv il continuo controllo dei suoi insediamenti illegali in Cisgiordania.
Cacciato dall'ANP e da Fatah per manifesta corruzione e per presunte trame ai danni dell'attuale cacicco-capo dei collaborazionisti palestinesi, Mahmud Abbas, Dahlan si é rifugiato dai suoi amici emiri, dove ha avuto contatti equivoci con membi dell'ex-entourage di Mubarak e ha inviato i suoi agenti in lungo e in largo nel Medio Oriente alla disperata ricerca di qualche occasione di tornare utile ai suoi vecchi padroni.
Netanyahu sembrerebbe essersi convinto che Dahlan, opportunamente "installato" a capo dell'ANP al posto di Abbas, sarebbe il 'travicello' perfetto con cui concludere un aborto di 'accordo' che garantisca al regime dell'Apartheid di Tel Aviv il continuo controllo dei suoi insediamenti illegali in Cisgiordania.
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Nella Provincia di Anbar i clan sunniti fanno da battistrada alle truppe dell'Esercito regolare!
Con uno sviluppo che ben dà la misura della profondità della vittoria "diplomatica" ottenuta sul 'fronte interno' dal Premier irakeno Nouri al-Maliki, veniamo a sapere che nella città di Fallujah, nella Provincia di Anbar sono in corso rastrellamenti e ispezioni volte a individuare eventuali cellule terroriste takfire rimaste "in sonno" all'interno del tessuto urbano, pronte magari a scatenare attentati in un secondo momento. Ciò che interessa é il fatto che tali operazioni non siano portate avanti dall'Esercito regolare, ma dai miliziani dei clan e delle tribù sunnite locali.
In questa maniera gli abitanti della sunnita Fallujah non si sentiranno "minacciati" dalle truppe del Governo centrale e saranno più pronti a collaborare, confidando ai loro vicini e correligionari l'eventuale presenza di mercenari stranieri, dei loro covi e delle loro basi.
Sembra certo che il consiglio di affidarsi ai capiclan locali e ai loro uomini per questa delicata operazione sia venuto ad Al-Maliki da esponenti e consiglieri legati all'Asse della Resistenza, che lo avrebbero dissuaso dal lanciare una vasta offensiva militare contro Fallujah, che avrebbe esacerbato gli abitanti locali contro di lui e il suo esecutivo.
In questa maniera gli abitanti della sunnita Fallujah non si sentiranno "minacciati" dalle truppe del Governo centrale e saranno più pronti a collaborare, confidando ai loro vicini e correligionari l'eventuale presenza di mercenari stranieri, dei loro covi e delle loro basi.
Sembra certo che il consiglio di affidarsi ai capiclan locali e ai loro uomini per questa delicata operazione sia venuto ad Al-Maliki da esponenti e consiglieri legati all'Asse della Resistenza, che lo avrebbero dissuaso dal lanciare una vasta offensiva militare contro Fallujah, che avrebbe esacerbato gli abitanti locali contro di lui e il suo esecutivo.
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