Il Vicesegretario del movimento libanese Hezbollah, Sceicco Naim Qassem, ha echeggiato le parole del vertice del suo partito e di quello dell'altra principale formazione sciita, Amal, nel condannare senza mezzi termini l'aggressione recentemente patita dai due religiosi sunniti del 'Dar el-Fatwa', Sceicchi Mazen Hariri e Ahmed Fakhran, sorpresi mentre attraversavano il quartiere di Khandaq al-Ghamiq da una torma di giovani drogati che li hanno aggrediti e percossi.
Le dichiarazioni dei partiti sciiti sono state apprezzate dal capo del 'Dar el-Fatwa' il Gran Mufti sunnita Mohammed Qabbani, che ha correttamente individuato dietro l'increscioso episodio il tentativo di far lievitare la tensione settaria tra sunniti e sciiti. Il Gran Mufti recentemente ha preferito ritirarsi dall'amministrazione quotidiana dell'influente organizzazione sunnita che presiede, si dice per sottrarsi al 'pressing' di quelle figure che vorrebbero mobilitare anche gli strati non-estremisti della setta a favore dei terroristi wahabiti presenti in Siria.
Ovviamente, per screditare la politica moderata e di 'non-intervento' nelle faccende siriane propugnata da Qabbani niente "di meglio" (nell'ottica distorta degli amici dei terroristi) che riportare il Libano indietro di 30 anni al periodo delle rivalità etniche e religiose interne che contraddistinsero i periodi più bui della Guerra Civile del 1975-1990. "Non dobbiamo permettere a chi vuole manipolarci di raggiungere il proprio obiettivo" ha dichiarato il Gran Mufti Qabbani augurandosi che non solo i responsabili materiali dell'agguato ma chiunque vi sia dietro, vengano presto identificati e puniti.
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