Dopo essersi quasi ucciso a forza di digiunare, causando gravissimi danni ai propri reni e al suo metabolismo, l'eroico ex-prigioniero politico Ayman Sharawna, nella clinica della Striscia di Gaza in cui é stato immediatamente ricoverato dopo la sua espulsione coatta dalla Cisgiordania occupata dai sionisti, sta facendo del proprio meglio, sotto attenta osservazione medica, per rimettersi in forma. Sarà un processo lungo e faticoso, ma, dal punto di vista mentale e morale, la situazione é già migliorata grandemente e l'ex-detenuto ha offerto ai reporter della Striscia la sua personale visione di come sia possibile ottenere il rilascio di tutti gli altri detenuti politici palestinesi.
Il segreto, secondo Sharawna, sta nel portare a termine nuove operazioni di rapimento di soldati sionisti, simili a quella dell'Ebreo francese Gilad Schalit, per il cui rilascio, originariamente anche lui, ingiustamente condannato a una pena detentiva di 38 anni, era stato inizialmente liberato lo scorso autunno 2012. Era stata la cronica mancanza di rispetto per la parola data a causare, in seguito, il ri-arresto di Saharawna da parte delle forze del regime ebraico, in protesta contro le quali lui diede quindi inizio all'epopea del proprio sciopero della fame.
Anziché pensare a illusorie "riconciliazioni" con Fatah o a disastrosi "riconoscimenti" di Israele la leadeship di Hamas farebbe bene a prendere esempio dalle parole dell'ex-detenuto e cominciare a preparare una nuova operazione di liberazione di massa di prigionieri: magari questa volta con due o tre ostaggi sionisti, da liberare in sequenza. In questo modo, se dopo la prima liberazione Tel Aviv cominciasse a ri-arrestare ex-prigionieri a farne le spese potrebbero essere gli ostaggi rimanenti.
Sinceri auguri di pronta guarigione fisica visto che la salute mentale è totalmente presente!
RispondiEliminaIvan
Una persona mossa da incrollabile forza di volontà. Auguri di pronta ripresa e guarigione.
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