Ancora una volta il Movimento sciita libanese Hezbollah dimostra la sua preziosa funzione di stimolo e di esempio per le fazioni palestinesi, ospitando nel giro di poche ore ben due diverse delegazioni di storici gruppi di Resistenza all'occupazione ebraica a non desistere dalla strada del confronto e dello scontro senza "trattative" o "riconoscimenti" di sorta verso il regime di Tel Aviv, diabolica entità che capisce solo il linguaggio della forza e delle armi, come ampiamente dimostrato dall'esperienza libanese tra il 1975 e il 2006 (e oltre).
Nella giornata di ieri una delegazione del Fronte Popolare per la Liberazone della Palestina ha visitato il Quartier Generale di Hezbollah vicino Al-Biqa; ricevuti con tutti gli onori i graditi ospiti del PFLP hanno ricevuto la lode dei loro anfitrioni per la posizione netta e chiara del loro movimento contro ogni 'accordo' con Israele, la cui doppiezza e malafede é manifesta in ogni occasione in cui gli si chieda di rispettare la parola data (anche nel recente caso dei prigionieri politici rilasciati e poi nuovamente arrestati).
Quasi contemporaneamente una delegazione di Fatah al-Intifada, organizzazione conosciuta anche come 'Fazione Abu Musa' determinata a far scoppiare una nuova, terza sollevazione popolare come mezzo 'principe' per affermare i Diritti palestinesi sulla loro terra, é stata ospite del Capo del Politburo di Hezbollah, Ibrahim Amine as-Sayyed. I delegati, tra cui Zihad al-Sagher e Abu Hazem sono stati invitati da Hezbollah a mobilitarsi per una riconciliazione nazionale palestinese che cementi la determinazione popolare a lottare e Resistere con ogni mezzo contro l'occupazione ebraica (anziché illudersi di poterla 'riconoscere' e 'negoziare' con essa).
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