Il Comandante supremo dell'Armee Libanaise Generale Jean Qahwaji in una intervista al quotidiano "As-Safir" ha dichiarato che il momento di tensione verificatosi gli scorsi giorni con l'agguato ai due Sceicchi sunniti nel quartiere di Khandaq al-Ghamiq ha portato il Libano "vicino a una soglia di pericolo per la sua stabilità interna che non si era toccata almeno dal 2005". Con ciò facendo riferimento all'assassinio di Rafic Hariri, politico sunnita che era in procinto di varare una inedita alleanza elettorale coi partiti sciiti.
Con ciò il Generale libanese ritiene che la soglia di deflagrazione delle tensioni settarie che si é sfiorata con l'attacco del week-end sia stata anche più pericolosa dell'invasione sionista del 2006; ma questo é abbastanza logico anche perché una minaccia esterna, come quella israeliana può se mai far dimenticare odi e rivalità interne che da sempre, al contrario, costituiscono il vero "tallone d'Achille" del Paese dei Cedri.
Ma con la frase immediatamente successiva Qahwaji dichiara il "cessato allarme" affermando che adesso il personale dell'Armee é pronto a prevenire qualunque scontro settario all'interno e, contemporaneamente, si sta preparando a una decisiva azione militare sui confini per interrompere del tutto transiti di armi e miliziani verso la Siria in modo da evitare che l'Esercito di Damasco senta il bisogno di intervenire direttamente oltre la frontiera.
Il Governo del Presidente Assad negli ultimi giorni aveva invitato Beirut ad assicurare il suo controllo sul confine a scanso di possibili 'operazioni di polizia' anti-terrorismo da parte dell'Esercito arabo siriano.
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