Il recente incontro di Sochi tra la delegazione del Governo di Assad, il Presidente russo Putin e il Ministro degli Esteri del Cremlino Sergei Lavrov é uno dei principali eventi politici del mese; non solamente (come da noi sottolineato negli articoli precedenti), essa riafferma la dedizione russa nei confronti del suo primo e più importante alleato arabo, ma pone importanti fondamenta per la rapida ricostruzione di un paese ferito profondamente da tre anni di aggressione imperialista.
Ovviamente, visto che con il passaggio del Congresso Usa nelle mani dei guerrafondai repubblicani (distinti dai guerrafondai democratici in quanto più beceri e zoticoni) significherà una ripresa dei tentativi americani di intervento militare diretto contro Damasco, si rende necessaria una 'soluzione politica' oltre che militare del conflitto.
Questo naturalmente non vuol dire né che Damasco si metterà a trattare coi ciabattari wahabiti e takfiri di Al-Nusra o dell'ISIS, né che Assad si dimetterà; ma semplicemente che, per tarpare le ali a qualunque retorica interventista a stelle e strisce, bisognerà dimostrare in sede ONU che la Siria uscita dalla guerra é saldamente unita dietro il suo Presidente che, magnanimamente, coinvolgerà alcune figure della cosiddetta "opposizione moderata" in un dialogo nazionale.
Walid Moallem aveva una lista con sé, una lista che ha mostrato ai suoi ospiti russi, di nomi 'accettabili' per una simile iniziativa, nomi 'considerabili' e nomi 'irricevibili'; abbiamo ricevuto dalle nostre fonti una possibile suddivisione di tale elenco e ve la presentiamo:
NOMI ACCETTABILI
Haytham Al-Mannaa, Michel Kilo, Nizaar Nayyoof
NOMI CONSIDERABILI
Suhayr Al-Ataasi, Ahmad al-Qatib(?)
NOMI IRRICEVIBILI
George Sabra, Ghassan Hitto, Burhaan Ghalyoon, Abdul-Baasit Seedaa, Haytham Al-Maalih, Ahmad Jarbaa
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