3000 Km di raggio operativo; ecco quanto l'Iran, beneficiando dei recenti sviluppi della propria industria della Difesa, dell'Elettronica, dell'Aeronautica e dell'Informatica può estendere l'operatività dei propri velivoli senza pilota: facendoli partire dai suoi confini può ormai coprire con la loro autonomia tutto il Medio Oriente, parte del Nordafrica, la Turchia fino ai Balcani e buona parte dell'Asia Centrale e dell'Oceano Indiano.
Il Brigadier Generale Amir Ali Hajizadeh ha notato come ormai gli UAV iraniani possono rimandare informazioni per via digitale in tempo reale, rendendo parzialmente inutile persino il loro abbattimento: se un UAV di Teheran ha visto qualcosa, lo ha anche rimandato alla base.
Inoltre i nuovi modelli di drone possono lanciare missili anticarro, bombe guidate, armi antipersonale, come già dimostrato in Siria.
Sorveglianza strategica, intelligence-gathering, pattugliamento di confini e zone di difficile accessibilità, attacchi aerei...ormai l'industria iraniana dei droni, iniziata con pochi modelli di apparecchi americani senza pilota comprati negli anni '60 e '70 dallo Shah, é diventata una delle più variegate al mondo e sicuramente la prima in Medio Oriente.
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