Le truppe dell'Esercito Irakeno operando di concerto in varie aree della città di Tikrit sono riuscite a scovare ed eliminare almeno quaranta franc-tireurs dell'ISIS e altri 'pavoliniani' del Califfato, che si sono lasciati uccidere come topi nei loro buchi piuttosto che cedere le armi e sperare nella clemenza dei vincitori.
Un importante numero di strutture sono tornate completamente sotto il controllo delle forze governative, che con orgoglio vi hanno issato il tricolore nazionale irakeno a significare anche simbolicamente la fine del regno di terrore takfiro. Fra tutte spiccano la Grande Moschea, l'Ospedale Generale, il Dipartimento di Medicina e altri edifici pubblici.
L'Ospedale Generale soprattutto é stato oggetto di un'operazione molto accurata visto che i cecchini del Daash vi si erano trincerati in gran numero fidando sul fatto che l'Esercito avrebbe esitato a chiamare strike di artiglieria o aviazione su una struttura tanto delicata e necessaria.
Dichiara un veterano dell'Esercito: "Certo, avremmo potuto chiudere subito la questione portando mortai e lanciarazzi e demolendo l'edificio a colpi di bombe...non avremmo nemmeno subito una perdita, loro avevano solo armi leggere e noi avremmo potuto disintegrarli da distanza di sicurezza ma, quando si combatte per il popolo, si hanno delle responsabilità...con che faccia avremmo potuto guardare negli occhi i cittadini di Tikrit, dopo avergli distrutto l'Ospedale? Così siamo entrati dentro e l'abbiamo liberato piano per piano, stanza per stanza, curando di provocare il minimo di danni...abbiamo avuto morti, feriti, ma tutti, sono certo, sono stati orgogliosi di essersi sacrificati perché l'Ospedale possa continuare a funzionare e aiutare la gente di qui".
Onore alle Sante parole del veterano dell'Esercito.
RispondiEliminaTommaso Baldi
se hanno "lavorato" come raccontato sono stati veramente dei grandi,!
RispondiEliminaChe poi i tagliagole meritassero "clemenza" questo è un altro paio di maniche,per mè è gente che non merita clemenza,ma una pallottola in testa!