Giusto ieri abbiamo comunicato con grande soddisfazione al nostro pubblico la dipartita da questo mondo di Abu Mohamad al-Shimali, obliterato insieme ad almeno altri tre alti comandanti dell'ISIS (tra cui il Tagiko Gulmurod Khalimov).
Responsabili del raid erano stati un Sukhoi-35 e un Sukhoi-34, che avevano colpito il luogo della loro riunione con ordigni anti-bunker.
Ma questo 'strike', per quanto preciso e potente non è stato NULLA, se paragonato a quello effettuato tra l'1 e il 2 settembre da un bombardiere strategico Tupolev-160 (il 'cigno bianco' delle forze aerospaziali russe) che ha 'deposto' in testa a una concentrazione di takfiri presenti nel corridoio di Al-Mayadin la famosissima "Bomba Termobarica a Potenza Maggiorata"(АВБПМ in russo) nota in Occidente come 'FOAB', cioé Padre di Tutte le Bombe.
Tale acronimo, ideato per imitazione di un ordigno statunitense detto 'MOAB', sottintende un'equivalenza che però non esiste, dato che il modello americano pesa tre tonnellate nette più della bomba russa e produce una detonazione pari appena a un quarto di questa ("yield" pari a 11 tonnellate di TNT per il modello yankee, contro quello pari a 44 tonnellate di TNT della bomba del Cremlino).
Inoltre la bomba Usa é talmente grossa e ingombrante che non può venire caricata su nessun bombardiere, e, nell'unica occasione in cui é stata usata, é stata portata sul suo obiettivo da un aereo da trasporto modificato, non può quindi venire utilizzata in nessuna situazione in cui sia richiesta precisione o vi sia la pur minima minaccia alla superiorità aerea.
Insomma, il tipico accrocchio a stelle e strisce, buono solo per poter essere utilizzato contro chi é totalmente incapace di difendersi e contro bersagli per cui 'mancare' di qualche dozzina o centinaio di metri non sia poi tanto importante.
Invece il Tu-160 ha traguardato il proprio obiettivo con la massima precisione annichilendo completamente il rifugio dove trovavano asilo terroristi dell'ISIS di nazionalità irakena con trascorsi nell'Esercito e nello spionaggio di Saddam Hussein.
Più volte abbiamo ripetuto come Saddam, lungi dall'essere un esponente dell'anti-imperialismo, non era altro che un piccolo lacché della CIA fin dalla fine degli anni '50, quando il 7 ottobre 1959 partecipò al tentativo fallito di assassinio dell'allora uomo forte di Bagdad Abdel Karim Qassem.
La 'connessione' tra Saddam e CIA si estese lungo tutto l'arco della sua 'carriera', culminando negli anni '80 quando non solo la 'compagnia' ma tutto l'apparato governativo americano sostenne intensamente la sua guerra contro l'Iran, con finanziamenti, precursori "agricoli" per armi chimiche, ma soprattutto con intelligence satellitare ed aerea.
Dopo che le convenienze dell'imperialismo globale americano trasformarono Saddam da fedele pedina a capro espiatorio per giustificare l'intervento massiccio degli Usa in Medio Oriente molti uomini della sua intelligence e del suo apparato poliziesco e repressivo vennero cooptati nell'ISIS, nuova 'carta jolly' di Washington (come prima Al-Qaeda) per portare avanti i propri disegni di destabilizzazione degli stati sinceramente anti-imperialisti e per minare l'heartland eurasiatico con una presenza militare continua.
Per questo più e più volte gli Usa sono stati scoperti ad aiutare l'ISIS; arrivando persino ad evacuarne per via area i capi quando la prospettiva che cadessero in mano siriana, russa, irakena o iraniana avrebbe causato profondo imbarazzo alla Casa Bianca svelando la 'connection' col sedicente 'califfato'.
Proprio quell'evento, capitato a fine agosto, avrebbe fatto decidere Vladimir Putin e i suoi più stretti consiglieri a ordinare l'attacco del bombardiere strategico che ha utilizzato, con successo, la più potente arma non-nucleare dell'arsenale di Mosca.
BOOOOMMMM!!!
RispondiEliminaPassando istantaneamente dallo stato solido allo stato gassoso è impossibile sentire dolore, i russi sono stati molto delicati
RispondiEliminaGli ammerigani li esfiltrano e zio vladimiro glieli vaporizza. Severo ma giusto :-)
RispondiEliminaFinalmente qualcuno che dice quello che si deve dire su Saddam hussein
RispondiEliminaMa tu pensa, invece che odiarli per sempre, per averli fatti radiare dalla polizia e dall'esercito, si sono messi a combattere al servizio di chi li ha gettati sul lastrico, contro il proprio popolo, certo special modo gli sciiti, ma anche tantissimi sunniti. Cosa non si fà per i soldi! Anche fare finta di credere alla restaurazione del califfato. E quindi, come traditori, in tempo di guerra...
RispondiEliminaMondo cane...