Siamo lieti quando riusciamo a ricollegare una notizia di PALAESTINA FELIX con una precedente, magari nemmeno eccessivamente recente, in maniera da creare, col suo link, una sorta di "percorso" per i nostri lettori (anche quelli nuovi) che possono così, seguendo a ritroso i collegamenti, "immergersi" direttamente nel flusso degli eventi di cui cerchiamo di rendere cronaca precisa e puntuale.
Alla fine della scorsa estate parlammo di una bellissima giornalista siriana che si era collegata dalla cittadina di Aqayrbat poco dopo che la Quarta Divisione Meccanizzata del Generale Maher Assad era riuscita a strapparla definitivamente ai takfiri dell'ISIS.
La ritroviamo in questi giorni, guarda caso ad Abu Duhur.
Questa donna formidabile dimostra nella realtà cosa vuol dire fare GIORNALISMO, stare attaccati agli eventi e riportarli il più precisamente possibile, anche a costo di gravi rischi e sacrifici personali, con ben altro piglio rispetto ai gazzettieri dell'imperialismo tipo Giovanna Botteri e Lucia Goracci che ammanniscono le 'veline' che ricevono dal Potere standosene comode e al caldo.
Giovanna Botteri, la racchia sinistroide da salotto di Trieste (io lavoro lì) venduta come giornalista ... Poi l'altra, Goracci.
RispondiEliminaC'era anche di peggio: vi ricordate di Maria Giovanna Maglie, che pontificava comodamente, da un hotel credo a Beirut, sulla prima guerra americana del Golfo e sul bombardamento di Baghdad?
Ecco cosa faceva quetsa "giornalista":
L'ufficio di corrispondenza avrebbe presentato in un anno e mezzo un conto di 10 miliardi di lire di spese complessive, le accuse si sono rivelate infondate e archiviate dopo pochi mesi su richiesta del pm e decisione del gup, nell'estate del 1994. (Rimborsi RAI archiviato il caso Maglie)
Ma veramente le accuse erano infondate? Dove sono finiti quei dieci miliardi? Non se li sarà pappati la pennivendola?