venerdì 6 aprile 2018

L'Arabia Saudita è una scatola vuota, con un solo "organo vitale", sapranno gli Yemeniti colpirlo al momento giusto?

Questa mappa mostra, in maniera sintetica, le principali infrastrutture petrolifere saudite.

Senza di esse l'Arabia Saudita tornerebbe a essere "un cassone di sabbia", per rubare una metafora a Gaetano Salvemini.

Recentemente i missilisti di Sanaa, schierati a fianco dei rivoluzionari dei Comitati Popolari di Ansarullah hanno iniziato a puntare i loro vettori balistici proprio contro questi bersagli.

Adesso si tratta di vedere se le unità della Guardia Repubblicana yemenita riusciranno a 'centrare' abbastanza bersagli petroliferi per avere un impatto decisivo sull'export di greggio saudita.

Peraltro, vi ripetiamo ancora una volta di notare come tutto il petrolio che permette l'osceno stile di vita dei principi wahabiti di Riyadh si trovi concentrato massimamente nell'Est sciita, che da anni viene oppresso e martirizzato non meno dello Yemen.

4 commenti:

  1. Quattro colpi ben assestati e il petrolio schizza ben oltre i 100$.

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  2. Che la mira vi sia propizia !

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  3. Se non ricordo male gli Iemeniti sono già riusciti a colpire l'aereoporto della capitale saudita, quindi possono sicuramente colpire le installazioni petrolifere a sud della capitale, questione di gittata dei missili e di mira.
    marte

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  4. Certo ' impressionante che la principale aqrea di estrazione e' concentrata tutta in zona est e in area praticamente fuori l'Arabia saudita( cioe' al confine dei "suoi" territori) in pratica se perdesse il controllo di quelle zone (profondamente auspicabile) il egime saudita crollerebbe di colpo per mancanza di fondi ... una prospettiva da augurare e sollecitare fortemente.

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