lunedì 26 dicembre 2011

Le forze armate sudanesi eliminano il 'signore della guerra' che ha insanguinato per anni il Darfur!


Una ottima notizia, un vero e proprio 'regalo di Natale' che arriva da Khartoum e che apre la prospettiva di una duratura pace in Darfur, dove milizie manipolate dagli sceiccati del petrolio, da Israele e dagli Usa miravano a una nuova 'secessione' come quella che (temporaneamente) ha portato alla formazione della 'repubblica del cocco' del Sud-Sudan. Bene, tutto questo da oggi é praticamente impossibile grazie alla efficace e micidiale azione delle forze armate di Khartoum che, tre anni dopo l'apice del suo potere, sono riuscite a circondare e abbattere il capo-miliziano Khalil Ibrahim come il criminale che era, dopo che, alla testa di una banda di terroristi del Herekat al-Almsaoah, la milizia Zhagawa da lui fondata e comandata, aveva compiuto l'ennesima strage nella regione del Nord Kordofan.

Lo scontro risolutivo ha avuto luogo presso Wad Banda, come riferito dal portavoce dell'Esercito di Khartoum, Colonnello Al-Sawarmi Khaled Saad che, impeccabile nella sua smagliante uniforme, ha riferito con comprensibile soddisfazione come, intercettandolo prima che riuscisse a fuggire in Sud-Sudan, dove in quanto pedina (anche) di Israele Ibrahim godeva dell'appoggio e dell'amicizia del vile e crudele tiranno Salva Kiir, le truppe sudanesi sono riuscite non solo a ucciderlo ma anche a liberare le donne e i bambini che aveva fatto rapire nel corso della sua ultima scorreria.


Khalil Ibrahim, che qui vediamo ospite onorato dei ricchi e corrotti sceicchi del petrolio del Golfo, che speravano di poterlo usare come leva per abbattere il governo di Omar al-Bashir, aveva un altro grande sponsor in Gheddafi e proprio dalla rivoluzione contro il suo mecenate libico era stato costretto, nel corso del 2010, ad abbandonare le sue basi oltreconfine e tornare in Sudan, da dove aveva dovuto fuggire, sconfitto e braccato, dopo che nel 2008 la marcia dei suoi tagliagole verso la capitale era stata fermata a meno di cinque chilometri dal palazzo presidenziale con una dura e sanguinosa battaglia presso la cittadina di Omdurman, sulla riva sinistra del Nilo Azzurro. Omdurman, oltre un secolo addietro, era stata teatro di un'altrettanto dura battaglia tra le forze del Mahdi e quelle degli invasori inglesi, che allora avevano avuto la meglio, centodieci anni dopo toccò alle armi sudanesi prevalere. La morte di Ibrahim completa quel successo, dandogli le tinte del trionfo e decretando l'ennesima sconfitta di questo "formidabile 2011" per le cospirazioni e i piani degli arroganti burattinai sionisti e imperialisti e i loro 'ascari' arabi o africani.
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