Fin da quando i primi tank si presentarono sbuffanti e sferraglianti sull’orlo delle trincee del Fronte Occidentale, la storia dei mezzi corazzati è stata scandita dalla gara tra armi anticarro e protezioni, in un continuo tiro alla fune tra espedienti volti a rendere i veicoli corazzati più o meno vulnerabili, più o meno inarrestabili a seconda di quale parte prendesse temporaneamente il sopravvento.
E il pendolo, come può confermare anche il più casuale e amatoriale entusiasta di storia militare o anche solo di modellismo, è ondeggiato più di una volta verso l’uno o l’altro estremo della scala: alla fine degli anni ’50 sembrava che le armi portatili anticarro dotate di testate a carica cava (come razzi spalleggiabili e missili filoguidati “a valigetta”) avessero decretato nientemeno che la morte del carro armato pesante (concetto su cui la NATO aveva indugiato nel Secondo Dopoguerra producendo o progettando mostruosità come l’M-103 Usa, il Conqueror britannico o il francese AMX-50) portando i paesi occidentali a disegnare un carro dalla blindatura leggerissima come il Leopard (e il suo gemello francofono AMX-30), che riponeva ogni speranza di salvezza nella mobilità, prima di ‘scoprire’ che l’uso di corazze a strati con l’inclusione di materiali come le ceramiche balistiche rendeva la maggior parte delle cariche cave molto meno minacciose del previsto (generando quindi un nuovo fenomeno di ‘gigantismo’ nelle costruzioni corazzate occidentali, visibile nei moderni Abrams, Challenger, Leopard 2, Merkava…).
In Oriente invece, l’URSS ha sempre prediletto versioni particolarmente leggere del Carro Principale da Battaglia (MBT), memore dei grandi successi del T-34 nella Grande Guerra Patriottica e delle meno brillanti prove di mezzi più pesanti e impegnativi (come la classe KV e i suoi pochi eredi), in maniera da poter sfruttare al massimo la mobilità fuoristrada delle formazioni corazzate per sfuggire a incanalamenti e punti di strozzatura del campo di battaglia, dove anche i tank più protetti dal punto di vista della blindatura possono venire soggetti a vere e proprie ordalie punitive.
Deficitaria dal punto di vista del numero assoluto di tank, la NATO decise di affidarsi tra fine anni ’70 e anni ’80 alla produzione di missili anticarro pesanti come l’americano TOW, l’Euromissile HOT e il francese MILAN in maniera da dare anche a squadre di fanteria semi-mobili i mezzi per ingaggiare T-64 e T-72, individualmente meno protetti dei corrispettivi occidentali.
I Sovietici risposero con le corazze reattive (blocchi detonanti applicati sullo scafo dei tank per sconfiggere, respingendola, la carica cinetica della punta penetrante dei missili) e tra missile e corazza reattiva si innescò una gara al rilancio che vide presto anche l’intervento di protezioni attive sui mezzi russi come i sistemi Drozd e Shtora, volti a intercettare i missili in volo con shrapnel esplosi alla rilevazione radar del proiettile lanciato contro il mezzo, o direttamente a confonderne il sistema di guida con un mix di aerosol laser-rifrangente e infrarossi proiettati contro la postazione di guida.
Filmati e rapporti giunti in queste settimane dalla Siria sembrano dimostrare che il mix di contromisure applicate sui nuovi T-90 portati dal corpo di spedizione russo nel paese arabo (e anche retroattivamente applicati su più obsoleti tank siriani) sembrano aver avuto (per ora) la meglio sui più avanzati missili anticarro americani forniti inizialmente ai cosiddetti terroristi moderati ma rapidamente caduti in mano (per cattura o per vendita) ai wahabiti di Al Nusra e ai tagliagole dell’ISIS.
Gli aerosol e gli infrarossi dello Shtora confondono a colpo sicuro i TOW lanciati anche a distanze molto basse contro i tank in questione e laddove qualche isolato T-90 ha registrato degli impatti le nuove corazzature hanno permesso allo sfortunato carro di continuare a manovrare e operare anche dopo l’esplosione.
Naturalmente non è questa l’ultima parola nella continua rincorsa tra protezioni e sistemi anticarro, pure ha una sua grande importanza specialmente nel momento in cui molti Paesi in Via di Sviluppo devono pensare a rinnovare i loro arsenali e manager e rappresentanti dell’industria degli armamenti russi stanno già studiando come sfruttare gli eventi bellici siriani come formidabile spot in favore dei propri prodotti.
stupendo articolo. Farei abbonamento di corsa.
RispondiEliminaVogliamo che PALAESTINA FELIX rimanga una fonte di informazione libera e gratuita; se nel futuro inserissimo qualche banner pubblicitario nel nostro sito un clic a visita di pagina sarebbe uno sforzo sufficiente a ricompensare i nostri sforzi...
Eliminadiciamo che se vuoi che legga la tua fuffa sei tu che devi pagare me.
Eliminama mettiti un nome ed un cognome reale scarafaggio che non sei altro, voltagabbana macaroni e badoglio
Eliminainformazioni preziose Sig. Suleiman, specie per chi non ha voglia di cercarsi le cose da se online come molta gente. grazie!
Eliminac'è un pò di enfasi, ma insomma! l'entusiasmo ci vuole per fare un lavoro,sennò che cosa ci spinge?
Eliminaun recentissimo esempio al contrario (penso unico nel suo genere)
RispondiEliminaun carro turco di costruzione occidentale ed ammodernato da israele (con corazza reattiva) centrato da un missile di costruzione russa lanciato dall'isis nei pressi di mosul
nel link c'è anche il video
http://www.difesaonline.it/mondo-militare/iraq-lisis-lancia-missile-contro-carro-armato-turco-che-continua-combattere-32
on
ps
se si confronta l'M60T turco con il T90 russo si vede che il carro turco è di 10 tonnellate piu pesante ma a cambiare sono soprattutto le dimensioni. in quanto l'M60T è piu alto di un metro (3,27 vs 2,22) e piu corto di 2,5 metri (6,95 vs 9,53) ... ovviamente la scelta migliore è essere bassi in quanto piu facilmente occultabile ... nel video del link probabilmente, il contesto non è chiaro, il muro che separa il carro dal lanciatore avrebbe completamente nascosto un t90 e quindi impedito l'uso del missile da quella posizione
I 3 tank eliminati oggi dalle scimmie dassh ai turchi di che tipo erano? di solito l'informazioni non ti mancano on. Potevi anche mettere quel video che gira in rete,ma penso tu non volessi fare propaganda per i babbuini.
EliminaAnonimo delle 20.22 , potresti fornire il video che stai citando ? grazie ... Diego.
Elimina20.02 , chiedo scusa ...
Eliminail video è qui https://www.youtube.com/watch?v=d3HU2vqzQuw
Eliminaonestamente ho visto il filmato dopo aver scritto il commento ... poi ho controllato cosa sono i 3 T155 turchi ... sono semoventi di artiglieria non carri armati
EliminaLa cosa che più mi ha colpito del video è che paiono abbandonati proprio lungo la linea dell'area militare ... Prima di tutto perché piazzare dei pezzi ai bordi dell'area militare (o della frontiera). Se sono semoventi sono fatti per essere spostati in zone più difese ... e poi perché abbandonarli? Dal video pare che una persona faccia fuori dalla stessa posizione 3 mezzi, se i pezzi erano operativi sarebbe morto prima del secondo colpo. Ed in ogni caso l'artiglieria pesante va dietro la fanteria non davanti
On
Il filmato e' strano, come anche il precedente, possono anche essere pretesti montati per giustificare i bombardamenti e le operazioni turche. L'is per buona parte e' propaganda, la roba loro e' da valutare sempre con molto sospetto.
EliminaA me l'articolo sembra un po' contraddittorio: se viene detto che il Tow è tecnologia fine anni '70 (e che i takfiri hanno di queste armi) come fa il T90 russo ad avere avuto ragione della moderna tecnologia occidentale?! Per ora, al limite, ha avuto ragione di armi un po' attempate, a suo tempo "rifilate" (proprio per la loro obsolescenza) ai sauditi...
RispondiEliminaI TOW in mano ai terroristi non sono quelli degli anni '70 ma gli ultimi modelli TOW-2A; se rilegge bene ho detto che da fine anni '70 é partita una gara tra ATGM occidentali e contromisure sovietico/russe che, allo stato attuale, sembra sia stata vinta da queste ultime
EliminaBeh giusto per restare in tema 'tank'
RispondiEliminaAndatevi a vedere cosa inventarono i crucchi con la progettazione e lo sviluppo del 'Maus'. Un vero e proprio bestione costato una montagna di denaro ma mai utilizzato
Lex
a parte il t34 considerato il primo carro moderno. La vera differenza tra i carri armati russi e tedeschi era, oltre la stazza mediamente più grande per i tedeschi, nel modo di costruirli. I carri tedeschi erano modificati/affinati in continuazione, alcuni modelli sono prodotti in meno di cento pezzi, e costruiti da operai specializzati in modi semi artigianali. Questo complicava di molto le linee logistiche visto la variabilità dei mezzi e l'affidabilità. Famoso è il caso di un gruppo di Tiger II sceso dai treni ed arrivato a metà nella base posta a 30 km per via di problemi di meccanica pensata per carri più leggeri e non aggiornata adeguatamente.
EliminaI russi invece applicavano il fordismo spinto, dove i contadini potevano essere subito inseriti nelle catene di produzione. Inoltre, gli interventi erano pensati per migliorare il sistema complessivo. Per esempio la seconda versione del t34 correggeva difetti (trasmissione fragile e mancanza di radio) lo migliorava nelle prestazioni (maggiori corazze e cannone più grosso) ma cosa apparentemente impossibile, costava meno perché la produzione era stata semplificata e velocizzato (arriverà a 2000 carri al mese).
Scusate la lunghezza del messaggio ma ho sempre avuto la passione dei carri armati, soprattutto quelli russi della seconda guerra mondiale
On
Ps
Un aneddoto utile a capirne la filosofia. il cannone per carri che i sovietici iniziarono ad usare negli anni 50 esisteva già ai tempi della guerra, ma pur essendo più potente soprattutto come contro carro non fu usato per ragioni prevalentemente economiche. Il cannone era praticamente lo stesso dell'artiglieria ed era lo stesso il proiettile contro le postazioni fisse. Con indubbi vantaggi produttivi, logistici e manutentivi.
Il T90 è stato in grado di resistere anche alle cariche in tandem, poi bisogna vedere le condizioni, ma gli rpg 29 o i 32 sono armi molto recenti rispetto a quelle anni 70
RispondiEliminamo come è possibile che ISIS lancibun missile contro un carro turco?non erano i turchi ad inviare munizioni a Raqqua?
RispondiEliminaL'isis tende a mordere la mano di tutti ... amici e nemici
EliminaHa fatto attacchi terroristici anche ad Ankara, in Arabia saudita ed uno in usa
"dei grandi successi del T-34" ..un pò forzata questa frase. Trovo più corretto dire che il successo del t-34 e le sue varianti è dovuto a fattori extra-ingegneristici. mi fermo qui per non creare discussioni.
RispondiEliminaLeo
il T34 è considerato il primo carro armato moderno in quanto riunisce alcune innovazioni rimaste nei carri moderni e soprattutto da un equilibrio ottimale al carro (peso, velocità, corazzatura e cannone)
Eliminatra le innovazioni importanti:
- le superfici inclinate (la piastra da 45mm inclinata di 45° era efficace quanto una di 90 mm a 90°, ma molto meno pesante) rimaste in tutti i carri successivi;
- il motore diesel da 500 hp che lo rendeva il piu veloce al mondo. la motorizzazione diesel utilizzata solo dai sovietici nella seconda guerra mondiale ha un vantaggio, non usa la benzina che è esplosiva. tutti i carri moderni sono diesel a parte il t80 e l'abrams che hanno una turbina a gas;
- i cingoli larghi (il doppio di quelli tedeschi) che danno una maggiore mobilità al carro, anche questa innovazione si ritrova nei carri armati moderni
- ma l'aspetto che piu caratterizza il t 34 è l'equilibrio raggiunto tra corazzatura, armamento e mobilità. dove magari non primeggiava nel singolo aspetto ma primeggiava nella duttilità dell'impiego militare
on
eh,però è venuta fuori una serie di notizie,forse poco politiche ,ma molto interessanti!
RispondiEliminami piacerebbe si facesse luce anche sulla faccenda delle armi portatili..nella foto del deposito appena sequestrato,ci sono un sacco di armi portatili che non conosco ( aparte i caricatori dei kalasnikov!)ne sapete qualche cosa? ( tipo-provenienza)
Sicuro i carri da soli servono a poco, tow o no tow, i nostri soldati, a suo tempo, glielo mettevano a mano l'esplosivo per farli saltare. Comunque i carri russi sono delle belle bestie, i top di gamma.
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