domenica 25 marzo 2018

A Mosul 4000 cristiani sono tornati alle loro case dopo la sconfitta dell'ISIS!

Tra Siria e Irak si trovano dozzine e dozzine di comunità cristiane.

Alcune, come a Maaloula, sono tra le più antiche della Storia, vere e proprie "capsule del tempo" dove si può ancora ascoltare un idioma derivato da quello parlato da Gesù e dai suoi discepoli.

Altre invece risalgono alla diaspora armena, quando fuggendo il genocidio turco centinaia di migliaia di profughi si sparsero nella regione.

I Cristiani sono da sempre "il sale" di queste società: medici, giornalisti, professori, avvocati, intellettuali, di fede cristiana hanno animato la scena politica e culturale siriana e mesopotamica.
Questa storia rischiava di interrompersi a causa del sedicente, eretico "califfato" dell'ISIS, che aveva messo radici proprio a cavallo del confine siro-iracheno.

Fortunatamente, con la sua sconfitta e il suo crollo, migliaia di Cristiani che erano fuggiti come profughi sono riusciti a tornare alle loro case, per riprendere le loro vite e il loro ruolo di vivaci protagonisti della storia e della cultura di quest'angolo di mondo.

Non meno di 4000, secondo dati recenti, sono quelli rientrati a Mosul, secondo i dati forniti dal Governatore di Ninive, Nawfal Hammadi.

Qualcuno ha mai sentito jorge maria bergoglio parlarne?

Si sarà scordato.

Del resto, occuparsi così tanto di immigrati clandestini, stanca!

3 commenti:

  1. Ma che je frega a quello dei Cristiani... Gli è più importante l'ecologia.

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  2. Piu chi ammazzano piu diventiamo forti

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  3. Purtroppo, i cristiani a Mosul, ai tempi di Saddam, erano più di centomila, ma, nel momento della calata dell'isis sulla città, si erano già ridotti a diecimila, o poco più. La maggioranza dei cristiani era fuori città, nella piana di Ninive e anche da lì sono fuggiti, poco dopo quelli di Mosul, per l'arrivo dell'isis.
    Dubito che i cristiani torneranno in buon numero in città e nella piana di Ninive ...

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