mercoledì 11 settembre 2019
Isteria e patetica reazione albionica al trionfo completo e definitivo dell'Asse della Resistenza nell'affaire "Adrian Darya"!!
Nostalgici e fuori tempo massimo, i 'britonnici', anziché pensare a difendere la loro sovranità staccandosi dalla piovra massonico-usuraia di Bruxelles, continuano a intrattenere fantasie da 'grande potenza', quando ormai la loro asmatica flottiglia non sa tenere in mare più di quattro cacciatorpediniere nello stesso momento (e facendo bene attenzione di non mandarle "in acque troppo calde" per i noti problemi di "in-der-culer").
Martedì il ministro degli Esteri britannico ha dichiarato che la petroliera iraniana Adrian Darya avrebbe trasferito il suo petrolio greggio alla Repubblica Araba di Siria, rompendo (a loro dire) le "assicurazioni" che aveva dato per non vendere greggio al paese.
La nave, precedentemente chiamata Grace 1, fu sequestrata piratescamente dai "màrins" albionici il 4 luglio con la pretestuosa "accusa" di essere in rotta verso la Siria.
Gibilterra la ha rilasciata il 15 agosto dopo aver ricevuto assicurazioni scritte formali da Teheran che la nave non avrebbe scaricato i suoi 2,1 milioni di barili di petrolio in Siria.
Assicurazioni del tutto mantenute visto che la Adrian Darya ha affidato il suo carico di 'oro nero' ad altre petroliere minori, quindi non lo "ha scaricato in Siria"; dove poi queste lo abbiano portato non é affare del Capitano della petroliera e nemmeno dell'armatore, ma piuttosto dal proprietario del carico.
L'ufficio estero della Gran Bretagna ha dichiarato in una nota assurda e provocatoia che era "chiaro" che l'Iran avrebbe violato tali assicurazioni e che il petrolio era stato trasferito in Siria.
Forse gli Albionici, ormai da decenni abituatisi al guinzaglio a stelle e strisce al loro collo, non capiscono come una potenza sovrana come l'Iran sia abituata a condurre i prori affari.
"L'Iran ha mostrato totale disprezzo per le proprie assicurazioni su Adrian Darya 1", avrebbe dichiarato il Ministro degli Esteri Dominic Raab(inovitch??) in un isterico comunicato.
L'amministrazione Trump lo scorso anno ha ritirato unilateralmente un accordo nucleare del 2015 tra Teheran e le potenze occidentali e sta portando avanti una campagna per portare a zero le esportazioni dell'Iran.
Washington aveva messo in guardia qualsiasi stato dall'assistere la nave, dicendo che avrebbe considerato quel gesto un supporto per il Corpo della Guardia rivoluzionaria islamica dell'Iran.
Martedì il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha smesso di confermare se l'Iran avesse venduto il petrolio alla Siria, ma ha fortemente suggerito che così sarebbe successo.
Brian Hook, il principale funzionario del Dipartimento di Stato sull'Iran, ha inviato e-mail al capitano di Adrian Darya il 26 agosto, dicendo che l'amministrazione Trump gli stava offrendo diversi milioni di dollari per guidare la petroliera in un paese che lo avrebbe sequestrato per conto di Washington, un portavoce del dipartimento ha poi confermato lo scambio. Le e-mail al capitano, riportate per la prima volta dal Financial Times, erano tra una dozzina di comunicazioni simili che Hook ha avuto con altri capitani negli ultimi mesi.
La Gran Bretagna ha dichiarato di aver convocato l'ambasciatore iraniano a condannare le azioni dell'Iran e che avrebbe sollevato la questione alle Nazioni Unite alla fine di questo mese.
Speriamo che le Nazioni Unite ricordino ai Britannici che la libertà di navigazione e di commercio é ancora in vigore, un concetto che una sedicente 'potenza navale' dovrebbe aver cura di rammentare.
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Golfo Persico e Mediterraneo Orientale sono acque "troppo calde" per le bagnarole britanniche, il leone dei windsor se lo prenda nel 'sottocoda' (in-der-culer-) come genialmente scritto da Kahani, e stia in silenzio.
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