martedì 10 dicembre 2013

Mohamed Badieh dalle stelle alle stalle, compare davanti ai giudici con altri 14 dirigenti dell'Ikhwan!

Passare nel giro di un anno da virtuale Padrone del paese a detenuto in fase di giudizio; tale é stata la brusca parabola del destino di Mohamed Badieh, leader supremo della Fratellanza Musulmana che ha scambiato i panni del 'kingmaker' e burattinaio del cosiddeto 'Presidente' Mohammed Morsi con quelli del galeotto portato a comparire di fronte al tribunale.

Arrestato lo scorso 20 agosto a Nasr City al culmine delle retate anti-Ikhwan che hanno sigillato il 'voltar pagina' rispetto al periodo di Caos settario e divisivo in cui la Fratellanza Musulmana aveva gettato il paese, Badieh é ieri apparso di fronte alla Corte che lo giudicherà per la morte di dozzine di manifestanti uccisi durante le proteste dei mesi precedenti alla deposizione di Mursi e del Governo da lui nominato.

Badieh ha cercato di imbastire una debole linea difensiva sul fatto del non riconoscere l'autorità del tribunale e sul fatto che nessuno abbia aperto un'inchiesta sulla morte in piazza di suo figlio.

Drone turco di fabbricazione sionista precipita in territorio siriano!

Quelli che si vedono in fiamme nella foto qui sopra sono i resti del drone 'Heron', prodotto dalla Elbit sionista, che é precipitato lungo in confine turco-siriano nella provincia di Batman.

Il fatto che l'Esercito turco abbia inviato un velivolo senza pilota sulla Siria dimostra che nonostante l'abbattimento dell'F-4 da ricognizione e il più recente allarme provocato dall'intrusione di tre jet di Ankara nello spazio aereo siriano (prontamente messi in fuga dalle difese di Assad) Erdogan non ha ancora rinunciato del tutto a ingerirsi nelle questioni interne del paese vicino.

Il Governo di Damasco deve ancora emettere un comunicato ufficiale sull'incidente.

lunedì 9 dicembre 2013

LìArmee Libanaise blocca nell'Arsal una KIA carica di granate ed esplosivi!! Sventato un nuovo attentato wahabita?

Secondo quanto riportato dalla National News Agency, nella giornata di ieri una pattuglia dell'Esercito di Beirut ha bloccato nella vallata di Hamid (regione dell'Arsal) una citiycar KIA che cercava di attraversare il confine, apparentemente con a bordo una famiglia di Siriani.

Una volta fatti scendere dal mezzo gli occupanti (tre uomini e una donna), nel veicolo sono state trovate armi da fuoco, una cassetta di granate e due congegni esplosivi pronti all'innesco, oltre a dispositivi elettronici e a una grossa quantità di contante saudita.

E' l'ennesima volta che le efficienti forze di sicurezza libanesi bloccano un gruppo terrorista collegato all'Arabia Saudita prima che possa mettere in atto i suoi piani omicidi.

Immediatamente i quattro sono stati arrestati e si sta procedendo a verificare se i loro documenti siriani siano autentici o contraffatti. Nella notte tra sabato e domenica, invece, tre uomini in possesso di armi da fuoco e dispositivi di comunicazione satellitare sono stati arrestati mentre tentavano di lasciare il Libano clandestinamente in direzione della cittadina siriana di Qara.

Karzai si trova Teheran dove incontrerà Rohani: sul tavolo la questione dell'iniquo 'Accordo Bilaterale' con la NATO!

Come annunciato la scorsa settimana su queste pagine il Presidente afghano Hamid Karzai é arrivato ieri a Teheran per consultarsi coi dirigenti della Repubblica Islamica all'apice della sua polemica con gli stati occupanti della NATO che con l'iniquo "Accordo di Sicurezza Bilaterale" vorrebbero imporgli la presenza di proprie truppe (circa 12.000 uomini) anche dopo il termine del 2014.

Il Presidente iraniano Rohani, che Karzai incontrerà oggi per la seconda volta in quattro mesi, sostiene Karzai nella sua decisione di rifiutare l'Accordo e sembra che prometterà al vicino centrasiatico un profondo impegno iraniano per ristrutturare le sue forze di sicurezza e combattere gli elementi estremisti.

Come ribadito dal portavoce Marzieh Afkham nella giornata di martedì: "La Repubblica Islamica iraniana non considera in alcun modo l'Accordo di Sicurezza Bilaterale come vantaggioso per gli interessi a lungo termine del popolo afghano".

Baiarktaran: "Assad trionfatore contro NATO e Al-Qaeda, Erdogan in bancarotta politica e morale!"

Lo scrittore e analista turco di origine armena Muharram Baiarktaran ha recentemente dichiarato in un pezzo pubblicato dallo "Yeni Massage" che l'unica 'via d'uscita' dall'impasse politica e morale in cui Erdogan si é ritrovato gettando alle ortiche anni di politica amichevole verso Assad per diventare sponsor di terroristi assassini che dalla Turchia hanno invaso la Siria sia "Il ripristino delle relazioni con la Siria, la chiusura dei valichi di frontiera ai terroristi e la presentazione di scuse ufficiali al popolo siriano".

Baiarktaran nel suo articolo osserva come Assad rappresenti un raro esempio di leader coerente e coraggioso che ha scelto le incertezze di una lotta giusta all'accettazione di imposizioni inique da parte di poteri prevaricanti che apparentemente avrebbero potuto avere facilmente la meglio su di lui ma che invece si sono scontrati con un muro di dignità, determinazione e col leale sostegno degli alleati storici della Siria che non hanno lasciato nulla di intentato per aiutarla e rafforzarla.

Ormai Erdogan non ha alcun modo di salvare i cocci del suo progetto egemonico sul mondo arabo e il Medio Oriente, ma, con iniziative realistiche e coraggiose può ancora tentare di evitare di venire ricordato in futuro come l'ennesimo vendipatria turco al servizio dei diktat di Usa, Nato e Israele (e, in questo specifico caso, anche della Fratellanza Musulmana).


domenica 8 dicembre 2013

Ragazzo palestinese di 15 anni massacrato da cecchino sionazista con sei proiettili a Jalazoun!

Jalazoun é uno dei molti campi profughi della Cisgiordania, dove vivono i discendenti dei Palestinesi a cui gli invasori sionisti hanno rubato terre e case nell'Olocausto della Nakba, purtroppo vicino a esso negli ultimi anni é sorto come un infettivo fungo velenoso un insediamento illegale di miliziani ebrei armati denominato 'Beit El'.

Da questo accampamento i miliziani estremisti protetti dal regime ebraico come già altre volte in passato hanno aperto il fuoco per ben sei volte con armi di precisione crivellando di colpi un ragazzino palestinese di appena quindici anni che stava passeggiando lungo la strada principale del campo profughi. Subito soccorso, Wajih Ramahi é stato messo su un'ambulanza ma é morto prima di potere arrivare all'Ospedale di Ramallah.

Ancora una volta viene dimostrato come sia inutile ogni illusione di 'trattativa' col regime sionista fino a che esso mantiene i suoi miliziani armati nelle terre occupate illegalmente dal 1967.

Nuovi violenti scontri a Bab-Hawa (confine turco) tra wahabiti di Al-Nusra e mercenari dell'FSA!!

Militanti qaedisti legati all'Arabia Saudita attivi nella parte Nord della Siria, a ridosso col confine turco, hanno attaccato in forze una base del cosiddetto 'FSA' (la componente più filoturca e filoamericana dell'insorgenza mercenaria) nei press di Bab al-Hawa.

La battaglia intestina tra le due fazioni terroriste si sarebbe tenuta nella giornata di sabato e sarebbe costata ad ambo le parti parecchie dozzine di caduti, come ha riportato l'Agence France Presse attingendo a fonti terroristiche.

Questo episodio dimostra come ormai il fronte anti-Assad sia totalmente spaccato e incapace di proporre una efficace opposizione allo strapotere militare delle forze armate siriane.

Enorme manifestazione del PFLP a Gaza durante la quale si ribadisce il sostegno dei leninisti palestinesi ad Assad!

Al contrario di Hamas, che come abbiamo riportato ha rinunciato quest'anno alle celebrazioni del suo anniversario (forse per risparmiare fondi da dedicare alla popolazione, forse imbarazzato dalla lotta interna alla sua dirigenza) il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha portato in piazza quasi MEZZO MILIONE di persone, a Gaza per festeggiare i 46 anni dalla sua fondazione.

Ci ha fatto particolarmente piacere notare, in mezzo al tripudio di keffiyeh e bandiere rosse, notare numerossisimi vessilli di Hezbollah e bandiere siriane, a testimonianza del fatto che senza alcun 'se' e 'ma' il movimento leninista palestinese sostiene a spada tratta l'Asse della Resistenza.

Particolarmente indicativo lo scatto che correda questi trafiletti, dove si vede un militante delle Brigate Abu Ali Mustafa letteralmente paludato nel vessillo siriano, simbolo vivente della solidarietà tra PFLP e Damasco.