mercoledì 26 ottobre 2011

Nasrallah: gli Stati Uniti sono spaventati e messi in crisi dagli sviluppi della Primavera Araba!


Il Segretario Generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un discorso rilasciato ieri, ha affermato che le rivoluzioni popolari nel mondo arabo sono movimenti spontanei e genuini, non imposture orchestrate dall'estero come le 'rivoluzioni colorate' organizzate dalla CIA negli ultimi anni e di cui una provò anche a deviare il corso della politica libanese in occasione dell'assassinio di Rafik Hariri. "Quelli a cui stiamo assistendo oggi sono movimenti nazionali che vedono i popoli protagonisti, non parti di un piano escogitato a Washington o altrove".

Nasrallah ha messo in guardia dal lasciarsi affascinare dalla narrativa maldestramente messa in scena dalla Casa Bianca e ripetuta dai media ad essa allineati, secondo la quale gli Usa sarebbero 'felici' degli sviluppi in Nordafrica e Medio Oriente e li sosterrebbero: tutti i dittatori cacciati finora erano pupazzi dell'America (Mubarak, Ben Ali) oppure si erano a essa allineati nel recente passato (Gheddafi), in Yemen gli Usa sostengono in ogni modo il tiranno abbarbicato al suo trono. Il resto del discorso ha visto il leader del movimento sciita spaziare su una vasta gamma di argomenti; dalle elezioni in Tunisia alla fine della rivolta armata in Libia, dal ritiro delle ultime truppe americane in Irak fino alla situazione attuale in Siria.

Nasrallah ha dichiarato che secondo le sue fonti ormai il Governo del Presidente Assad ha sventato le più grandi minacce contro il popolo e la nazione siriana, nonostante sette mesi di terrorismo e attacchi da parte di provocatori e infiltrati stranieri l'unità fra gente comune e istituzioni si é dimostrata più forte dei complotti e delle stragi. Il ritiro definitivo dall'Irak da parte degli occupanti americani, poi, é stato paragonato da Nasrallah a "una storica sconfitta per l'imperialismo, significativa almeno quanto quella patita in Vietnam o quella israeliana del ritiro dal Sud del Libano".

Concludendo, con un unico ma importante riferimento alle questioni interne del Paese dei Cedri, il leader di Hezbollah ha raccomandato che, in caso di mancanza di accordo a livello ministeriale, la questione dei finanziamenti libanesi alla 'corte-canguro' del cosiddetto Tribunale Speciale per il Libano dovrebbe venire sottoposta al Parlamento e messa ai voti.
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