giovedì 7 dicembre 2017

Le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa chiamano i Palestinesi a "riprendere tutte le misure di lotta armata" contro il segime sionista!

Poco fa con una conferenza stampa ufficiale le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, braccio armato del movimento Fatah ha lanciato l'appello a tutto il popolo dei territori occupati a prepararsi a una decisa ripresa della lotta armata contro l'occupazione sionista.

Il messaggio ovviamente é collegato con la maldestra mossa di Donald Trump riguardo il riconoscimento dell'occupazione sionista di Gerusalemme/Al-Quds e lo spostamento dell'ambasciata Usa.

Intanto dalla Striscia di Gaza le Brigate Salah ad-Din, braccio armato dei Comitati Popolari di Resistenza hanno rivendicato il lancio di due razzi contro obiettivi del regime sionista.

4 commenti:

  1. «...braccio armato del movimento Fatah ha lanciato l'appello a tutto il popolo dei territori occupati a prepararsi a una decisa ripresa della lotta armata contro l'occupazione sionista.”
    – Si noti: Fatah, non Hamas!
    La risposta della resistenza armata non si è fatta attendere.
    Perfino, Gentiloni ha detto che l'Italia non sposta la sua sede diplomatica da Tel Aviv a Gerusalemme...
    Mi chiedo se un qualsiasi diplomatico di un qualsiasi paese, ad incominciare dagli Usa, reputa saggio esporsi a prevedibili attentati: è chiaro che chi sposta la sede diplomatica esce da una posizione di "neutralità” a una di cobelligeranza con il governo di Netanayu e compari...
    Ma saranno gli eventi prossimi venturi a dirci come si metteranno le cose... Previsioni possono farsi, ma poi bisogna aspettare la prova dei fatti che spesso supera l'immaginazione e ogni previsione.

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  2. Pardon, è stato un errore... Volevo condividere il mio commento nella mia pagina dove condivido il vostro post, ma se volete potete anche voi pubblicare il mio commento che ora devo riscrivere...

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  3. L’intero sistema neoliberista unitamente a Israele e al sionismo neocon vogliono una guerra e la vogliono prima del crollo del dollaro perché quando questo avverrà, la strada per la costruzione di un ordine multipolare sarà aperta e loro avranno perso. Ecco perché soffiano sul fuoco e il cuore ardente della fiamma si trova nella questione palestinese. Non è un caso che il centro di Al Azhar, l’istituzione teologica più importante dell’Islam sunnita, avverte che il cambiamento dello status di Gerusalemme rappresenta una minaccia per la pace mondiale.

    “Penso che l’evento o fenomeno capace di formare un ordine mondiale multipolare non potrà essere un’altra guerra, ma piuttosto impedire la terza guerra mondiale. Se riusciremo a superare il punto critico, permettendo che la situazione si normalizzi, tutti i Paesi troveranno un po’ di prosperità e avranno tutti i benefici derivanti dalla globalizzazione.” (Andrej Fursov. storico e politologo)

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  4. Grazie! Vorrei aggiungere: per i paesi, che Netanayu pensa seguiranno l'esempio degli Usa (peraltro lo spostamento di sede sarebbe sospeso per altri due anni, secondo un update), che senso avrebbe sconfessare se stessi se in gran numero all'Onu hanno votato negli circa 80 risoluzioni di condanna di Israele, sempre bloccata dagli Usa nel Consiglio di Sicurezza? Sarebbe un controsenso... se la logica ha un senso...

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