Il rapporto Euromediterraneo indica come prima dell'inizio della persecuzione sionista oltre 70mila abitanti della Striscia traessero sostentamento dal settore della pesca, che consentiva un costante approvvigionamento di pesce di alta qualità a basso costo, che formava una parte importante della dieta dei cittadini. Ma poi la marina sionista ha cominciato con i più vari pretesti a restringere sempre più la fascia entro cui "permette" (non si sa sulla base di quale autorità e quale legge) ai Palestinesi di staccarsi coi loro 'Hasaka' dalla costa: da venti a dieci, poi a sei e infine a tre miglia dal litorale.
In una notizia correlata aguzzini ebrei hanno sequestrato nella nottata tra ieri e oggi il pescatore palestinese Mohammed al-Amodi, cinquantottenne, mentre stava lavorando col suo barcone ben entro la fascia delle tre miglia nautiche; questo dimostra come nemmeno "rispettare" gli illegali e odiosi 'diktat' sionazisti garantisce la tranquillità ai pescatori: lo scopo di Sion é affamare la Striscia quindi ogni rete gettata, ogni chilo di pesce tratto a bordo costituisce per il loro shylockiano strangolamento una minaccia da contrastare con le armi e i rapimenti.
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