Tanto ricercato era il mitico "safràn", che spesso mercanti con pochi scrupoli smerciavano in sua vece a clienti poco avveduti o in cerca di una facile 'occasione', altre spezie di colore rossiccio o aranciato, fino a che, col passare dei secoli, la Serenissima repubblica di Venezia non riuscì a infrangere il monopolio orientale dello zafferano, trasportandone con successo alcuni bulbi in Europa e iniziandone la coltivazione nelle colonie balcaniche della Repubblica di San Marco, sulle coste orientali dell'Adriatico dove il clima non era troppo differente da quello del Ponto o della Battriana.
Ma il 'safràn' iraniano ha sempre mantenuto inalterata la reputazione della propria purezza, del proprio potere aromatico e colorante e, ogni anno, comanda (anche se per clientele certamente più vaste di quelle basso medioevali) i prezzi più alti sul mercato internazionale delle spezie; quest'anno poi, dalla recente relazione di Ali Hosseini, portavoce dell'Associazione dei Coltivatori di Zafferano della Repubblica Islamica, é atteso un raccolto del tutto eccezionale, di ben 250 tonnellate di eterei e colorati pistilli, ben 40 in più di quelli totalizzati nel corso dell'anno passato.
Di questi 250mila chili ben un quinto ricadono nella qualità "coupe", la più pregiata, costosa e desiderata, per cui l'Iran moderno continua a mantenere impareggiata la fama e la ricercatezza dei suoi raccolti.
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Che buono!
RispondiEliminaQuali sono i piatti iraniani tipici che usano il "safran"?
Ivan
Così a memoria lo ricordiamo usato nel 'Reshteh Polow', che é un misto di riso e taglierini serviti insieme, poi nel 'Tah Chin', sformato di petto di pollo e riso; ancora per colorare lo sciroppo che accompagna il 'Baghlavah', tipico dolce orientale di pasta philo nocciole e pistacchi...un altro dolce che lo richiede sono i 'Sohan Asali'...e potremmo andare avanti ancora a lungo! ;)
EliminaSpasiba!
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