giovedì 31 maggio 2012

I servizi segreti italiani avvisano Beirut: "Al-Qaeda sta preparando attentati contro personalità sciite e cristiane: nel mirino Nabih Berri di Amal!"

Una fonte nella comunità dei servizi di sicurezza libanesi afferma che, grazie alla fondamentale e tempestiva 'soffiata' dei servizi segreti di un paese coinvolto nella missione UNIFIL, il Governo di Beirut é venuto a conoscenza dei piani degli estremisti wahabiti al soldo di Arabia Saudita e Qatar per colpire obiettivi di primo piano nel mondo politico sciita e cristiano; in particolare uno degli obiettivi principali dei fondamentalisti sunniti sarebbe Nabih Berri, leader del Movimento sciita Amal e attualmente Presidente del Parlamento.
Grazie all'allerta lanciata loro le forze di sicurezza libanesi hanno ricostruito l'ingresso nel paese del cosiddetto 'Sceicco' Saleh al-Awfi, uomo di punta della rete qaedista che insieme a quattro complici: Osama al-Sihabi, Ziad Abul-Naaj, Muhammad Haithat al-Shaabi e Muhammad al-Arefi sarebbe recentemente entrato nel Paese dei Cedri recando ordini e memoranda provenienti da Ayman Zawahiri perché tutte le cellule wahabite si mobilitino a questo scopo indicando come capi per queste operazioni le figure di Ahmad Jamil e Majed al-Majed.
La Redazione di Palaestina Felix ritiene che questo avvertimento sia potuto venire solo e solamente dai servizi segreti italiani:

A) perché i servizi segreti francesi sono parte essi stessi dell'offensiva terroristica in atto contro la Siria, che mira a destabilizzare e usare come 'retrofronte' lo stesso Libano; quindi in questo momento Parigi é alleata di Al-Qaeda e non avrebbe senso che una parte dei suoi 007 mettesse in allarme Beirut su una minaccia di cui essa stessa é protagonista.

B) perché il Libano é uno dei pochi angoli di mondo dove l'Italia sia ancora stimata ed apprezzata, per il ricordo del contributo tricolore alla forza di pace ONU durante i cupi tempi dell'invasione sionista del 1982 e della Guerra Civile e quindi ha senso che qualche ufficiale italiano coraggioso e lungimirante si sia mosso anche autonomamente per preservare quel brandello di leverage e prestigio internazionale rimasto a disposizione dell'Italia in un teatro operativo tanto sensibile e delicato.
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1 commento:

  1. se le cose stanno cosi' ,un italia che si fa apprezzare sul fronte del rispetto delle libere e democratiche istituzioni del libano,mi rende fiero di essere italiano, e la cosa non capita tutti i giorni ,grazie agli sconosciuti 007

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