"E' venuto il momento in cui tutti gli Egiziani che hanno sostenuto la cacciata del tiranno Mubarak uniscano di nuovo i loro sforzi per salvare la Nazione e la Rivoluzione", ha dichiarato Al-Arian ai microfoni dell'Associated Press, aggiungendo che, per scongiurare il rischio che Shafiq, visto come uomo della restaurazione, possa avere la meglio nel ballottaggio di metà giugno, la Fratellanza Musulmana si sarebbe già attivata per stringere accordi coi comitati elettorali e coi sostenitori dei candidati del primo turno, sembra, in particolare, con quelli di Aboul Fotouh, a sua volta ex-membro dell'Ikhwan, che ne era uscito per potersi presentare come indipendente quando sembrava che la Fratellanza non avrebbe presentato un suo contendente per la poltrona presidenziale.
Prima delle elezioni molti egiziani di sentimenti nazionalisti o progressisti dichiaravano di non vedere di buon occhio che l'Ikhwan, già partito di maggioranza relativa in Parlamento, controllasse anche la Presidenza ma ora, con l'alternativa di avere un ex-uomo di Mubarak sulla poltrona più alta dello Stato, molti di loro potrebbero essere disposti a cambiare idea.
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