domenica 16 ottobre 2016

La Tripolitania precipita nel caos con la ribellione delle milizie islamiste di Al-Ghwell contro il Governo Al-Serraj!

Le milizie islamiste fedeli a Khalifa al-Ghwell, che nel corso della lotta contro il Parlamento libico in esilio interno a Tobruk si era proclamato "Premier" di un improbabile esecutivo tripolitano hanno ribaltato il tavolo che le vedeva cooperare con il nuovo "Primo Ministro" spalleggiato da ONU, Usa, Francia e (almeno nominalmente) Italia, Fayez al-Serraj lanciando tra venerdì e sabato un tentativo di ribellione armata. I jihadisti legati all'Ikhwan (la Fratellanza Musulmana sostenuta da Turchia e Qatar) hanno occupato per alcune ore alcuni ministeri a Tripoli, il Consiglio di Stato, diverse sedi amministrativi e una televisione, stabilendo poi il loro quartier generale all’Hotel Rixos. In un videomessaggio trasmesso dagli studi dell'emittente occupata i golpisti hanno detto di agire “Per la salvezza della Libia”.

Ieri mattina gli islamisti ikhwaniti controllavano un perimetro molto più ristretto, rimanendo trincerati attorno all’Hotel Rixos e pattugliando le strade circostanti con le loro "tecniche", gli ormai celebri pickup e fuoristrada dotati di mitragliere e cannoncini antiaerei, "ersatz" di veicoli militari più poderosi, troppo complessi da operare e mantenere nelle guerre a bassa intensità, avendo dovuto lasciare la sede del Consiglio di Stato e molti degli altri centri nevralgici inizialmente occupati.

Una riunione d'urgenza del Governo Serraj ha denunciato il golpe emanando ordini di arresto per i suoi capi e sostenitori, primo tra tutti lo stesso Al-Ghwell; a fianco del 'Premier' filo-occidentale c'erano il Presidente del Consiglio di Stato Abdelrahman Sahwili e il Vice-primo Ministro Ahmed Omar Maitig.

A lungo abbiamo denunciato che schierarsi con un esecutivo che comprendeva l'Ikhwan e frange islamiste riconducibili a "Fajr Libya" e ai signori della guerra di Misurata era una pessima scelta e che l'Italia avrebbe dovuto invece mettere le proprie forze e il proprio prestigio a sostegno della causa del Parlamento di Tobruk e soprattutto del Generale Khalifa Haftar, caldeggiando una riconciliazione con le forze gheddafiane ancora presenti nel paese e tutt'altro che deboli o isolate.

Fa piacere ricevere dai fatti la testimonianza della bontà delle nostre vedute; dispiace, invece, notare come verità evidenti di per sé stesse sono ignorate dai Gentiloni e dalle Pinotti nostrane, fedeli "colf" della cricca atlantica e solerti esecutrici degli Ukase made in NATO e in Washington.

3 commenti:

  1. Hillary (gruppo bildeberg) in una mail inviata a John Podesta
    http://blog.ilgiornale.it/rossi/2016/10/12/clinton-isis-e-sauditi-una-rivelazione-clamorosa/
    ed i giornalisti al suo servizio
    http://www.informarexresistere.fr/2016/10/14/scandalo-email-quei-giornalisti-al-servizio-di-hillary/
    g.

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  2. Fayez al-Serraj non è mica stupido, nel dubbio si è rifugiato al sicuro in Tunisia, il testa di cazzo crucco Kobler si sta strappando i capelli! Fayez al-Serraj non si sente più sicuro nemmeno all'interno della base navale.
    Ivan

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  3. come è noto il gen Haftar si appropriato dei pozzi di petroli di proprietà del popolo libico e di 4 terminali petroliferi,proclamandone la proprietà ed il diritto di vendere il petrolio come fosse suo.
    Non contento è andato a chiedere l'aiut dei russi in Libia.
    Ci mancherebbero proprio!
    Può essere che il ns ministero degliesteri sia insufficiente a scegliere soluzioni migliori delle attuali ,ma ciò non toglienche dubito molto che Haftar abbia intenzioni di fratelanza con gli altri libici in modo da portare una soluzione pacifica agli abitanti del paese:è stato foraggiato dagli arabi che gli hanno inviato un migliaio di pick attrezzati ed in parte armati,quindi è di parte anche lui!

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