I terroristi wahabiti che nei loro covi del Nord del Libano ancora tengono prigionieri dei militari di Beirut dopo gli intensi scontri che si sono ripetuti dallo scorso agosto in avanti sentono ormai che non hanno più nessuna speranza di trasformare le zone di Arsal e di Tripoli Siriaca nei "rifugi sicuri" che tanto farebbero comodo ai loro complici attivi in Siria e ai loro finanziatori in Arabia Saudita, Turchia e Qatar e per questo inviano messaggi minacciosi ai loro referenti politici nel Paese dei Cedri, i rappresentanti dell'Alleanza filosaudita, filoamericana, filosionista, compradora, antipatriottica e antinazionale del '14 Marzo'.
I terroristi accusano Saad Hariri, Samir Geagea e Walid Jumblatt di non aver 'fatto abbastanza' per dividere l'Armee Libanaise secondo linee etniche e settarie e di non aver impedito che il Governo del paese la scatenasse contro di loro infliggendo cocenti sconfitte e sostanziose perdite alle loro fila e per questo lanciano oscuri presagi di vendetta.
Nello sconnesso e ridicolo video i takfiri fumanti di rabbia accusano i loro (ex-?)alleati libanesi di "Aver lasciato che Hezbollah usasse l'Esercito libanese contro di noi", forse tralasciando di capire come l'Esercito Libanese sia determinato (anche per via della sua sempre più profonda integrazione e collaborazione con Hezbollah) a combattere qualunque forza occupante sul territorio nazionale, che sia sionista, takfira o altro.
Non sappiamo come reagirà l'Alleanza 14 Marzo ma fidiamo che l'accaduto serva come ulteriore prova che essa é sempre stata una forza contrari agli interessi nazionali libanesi e provochi un ulteriore emorragia di voti e consensi, specie dai partiti cristiano maroniti.
sabato 20 dicembre 2014
I terroristi takfiri in Libano ai ferri corti coi loro protettori politici, li minacciano via video!!
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PFLP-GC ed Esercito Siriano tornano in azione a Yarmouk contro i criminali di Al-Nusra!
Stamane, a Yarmouk, quartiere palestinese di Damasco, si é registrata l'uccisione di un civile da parte di elementi di Al-Nusra che cercano di rientrare nella zona; immediatamente si sono registrati nuovi scontri tra il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina-Comando Generale (PFLP-GC), sostenuto dall'unità palestinese dell'Esercito Siriano e i takfiri legati ad Al-Qaeda.
Gli scontri a fuoco hanno coinvolto tutto il quartiere con colpi di arma da fuoco, di lanciarazzi, mortai e cannoni senza rinculo.
Secondo una fonte, i combattimenti sarebbero ancora in corso all'interno del quartiere, con un numero di esplosioni sentito dai villaggi vicini.
Yarmouk é stato liberato da presenze terroriste dopo lunghe e dure operazioni di combattimento, ma adesso elementi terroristi cercano di ritornarvi.
Gli scontri a fuoco hanno coinvolto tutto il quartiere con colpi di arma da fuoco, di lanciarazzi, mortai e cannoni senza rinculo.
Secondo una fonte, i combattimenti sarebbero ancora in corso all'interno del quartiere, con un numero di esplosioni sentito dai villaggi vicini.
Yarmouk é stato liberato da presenze terroriste dopo lunghe e dure operazioni di combattimento, ma adesso elementi terroristi cercano di ritornarvi.
Il Libano onora il martire umanitario iraniano intitolandogli autostrada tra Nabatieh e Beirut!!
Un tratto di autostrada di 45 chilometri di lunghezza tra Nabatieh e Beirut é stato intitolato dalle autorità libanesi alla memoria di Hassan Shateri, l'Ingegnere iraniano morto nel 2013 lungo la strada tra Damasco e Beirut, mentre supervisionava progetti di beneficienza e ricostruzione di infrastrutture nel Sud del Libano.
Mohammed Fathali, ambasciatore iraniano in Libano, al centro del palco delle autorità durante la cerimonia di consacrazione, ha ribadito che l'impegno della Repubblica Islamica verso il Paese dei Cedri non cesserà mai e che sempre più radicati, diversificati e profondi saranno i legami che uniranno Teheran a Beirut.
I residenti di Nabatieh sono particolarmente orgogliosi dell'intitolazione della nuova strada a Shateri, il cui compito in Libano era proprio quello di riparare ai moltissimi danni della guerra dell'estate 2006 scatenata dal regime sionista di occupazione: la vecchia arteria stradale era stata distrutta proprio dai bombardamenti di Tel Aviv.
Mohammed Fathali, ambasciatore iraniano in Libano, al centro del palco delle autorità durante la cerimonia di consacrazione, ha ribadito che l'impegno della Repubblica Islamica verso il Paese dei Cedri non cesserà mai e che sempre più radicati, diversificati e profondi saranno i legami che uniranno Teheran a Beirut.
I residenti di Nabatieh sono particolarmente orgogliosi dell'intitolazione della nuova strada a Shateri, il cui compito in Libano era proprio quello di riparare ai moltissimi danni della guerra dell'estate 2006 scatenata dal regime sionista di occupazione: la vecchia arteria stradale era stata distrutta proprio dai bombardamenti di Tel Aviv.
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Leader sunniti irakeni in visita in Iran chiedono a Teheran armi per difendersi dall'ISIS!!
In un interessantissimo sviluppo della situazione politico-militare irakena riportiamo sulla scorta di numerosi outlet mediatici mediorientali che una delegazione di alto livello di leader e capiclan sunniti della regione dell'Anbar sta pianificando i dettagli di un suo prossimo viaggio in Iran, dove chiederà ufficialmente alla Repubblica Islamica di dare armi avanzate ai loro combattenti per poter meglio affrontare la minaccia dei takfiri dell'ISIS.
Il sito-web Al-Nahreen ha citato le parole di Hamid al-Hayis, famosa e rispettata figura dell'Anbar, che ha annunciato che la delegazione sarà composta da "Non meno di dieci Sceicchi dell'Anbar, più una serie di esperti di sicurezza della Provincia". Hayis ha annunciato che la visita é stata proposta spontaneamente dai capiclan e capitribù dell'Anbar alle autorità iraniane, che l'hanno prontamente accettata, senza passare attraverso canali governativi.
Hayis ha aggiunto che l'idea della visita in Iran é emersa non appena é stato evidente che "Americani e loro alleati non sono affatto seri nel condurre la loro cosiddetta 'guerra all'ISIS'", mentre al contrario la Repubblica Islamica col suo intervento diretto e indiretto, ha fatto la differenza in altri teatri della lotta contro i terroristi del califfato.
Il sito-web Al-Nahreen ha citato le parole di Hamid al-Hayis, famosa e rispettata figura dell'Anbar, che ha annunciato che la delegazione sarà composta da "Non meno di dieci Sceicchi dell'Anbar, più una serie di esperti di sicurezza della Provincia". Hayis ha annunciato che la visita é stata proposta spontaneamente dai capiclan e capitribù dell'Anbar alle autorità iraniane, che l'hanno prontamente accettata, senza passare attraverso canali governativi.
Hayis ha aggiunto che l'idea della visita in Iran é emersa non appena é stato evidente che "Americani e loro alleati non sono affatto seri nel condurre la loro cosiddetta 'guerra all'ISIS'", mentre al contrario la Repubblica Islamica col suo intervento diretto e indiretto, ha fatto la differenza in altri teatri della lotta contro i terroristi del califfato.
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Netanyahu si 'vendica' per la caduta del suo Governo rompendo la tregua contro Gaza! Urge una rappresaglia!!
Sei feriti a Jabaliya, nella fascia settentrionale della Striscia di Gaza, in seguito a un mitragliamento e bombardamento di artiglieria e vasti danni materiali intorno a Khan Younis, dove apparecchi con la svastica a sei punte si sono impegnati in attacchi aerei contro abitazioni e officine; questo é il bilancio della sfacciata rottura della tregua avvenuta tra ieri sera e questa notte.
Evidentemente, trovandosi in pessime acque politiche, con la ignominiosa caduta del suo Esecutivo per mano dei partitini religiosi su cui a lungo si era appoggiato per restare al potere, l'anatroccolo zoppo Benji Netanyahoo cerca di riaccendere il conflitto militare col ghetto palestinese assediato per distrarre l'opinione pubblica del regime ebraico.
Finora le violazioni sioniste della tregua si erano limitate alle aggressioni contro pescatori e a qualche sporadico episodio di cecchinaggio contro contadini e lavoratori agricoli, ma finora non si erano registrati bombardamenti o attacchi aerei: a questo punto é d'uopo che la Resistenza armata palestinese riprenda i lanci di razzi contro obiettivi sionisti.
Evidentemente, trovandosi in pessime acque politiche, con la ignominiosa caduta del suo Esecutivo per mano dei partitini religiosi su cui a lungo si era appoggiato per restare al potere, l'anatroccolo zoppo Benji Netanyahoo cerca di riaccendere il conflitto militare col ghetto palestinese assediato per distrarre l'opinione pubblica del regime ebraico.
Finora le violazioni sioniste della tregua si erano limitate alle aggressioni contro pescatori e a qualche sporadico episodio di cecchinaggio contro contadini e lavoratori agricoli, ma finora non si erano registrati bombardamenti o attacchi aerei: a questo punto é d'uopo che la Resistenza armata palestinese riprenda i lanci di razzi contro obiettivi sionisti.
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Altri 25 morti in combattimenti al porto di Bengasi: "Ormai gli islamisti sono circondati!"
Arriva sulla soglia dei 500 morti il bilancio dei combattimenti per la conquista di Bengasi, dopo che un ultimo 'round' di bombardamenti e sparatorie intorno alla strategica zona portuale ha causato altre 25 vittime negli ultimi due giorni.
Le forze combinate del Generale Haftar e delle unità dell'Esercito fedeli al Governo in esilio nell'Est del paese avrebbero ormai circondato su ogni lato gli ultimi miliziani islamisti sostenuti dalla Turchia e dal Qatar.
Il portavoce di Haftar, Mohammed al-Hejazi, avrebbe dichiarato che ormai la caduta dell'ultimo ridotto islamista nel capoluogo cirenaico: "E' solo questione di tempo". L'85 per cento della città é in mano alle forze lealiste che avrebbero già ripristinato l'ordine e il funzionamento dei servizi pubblici; tuttavia senza il porto la città non può ricevere rifornimenti essenziali.
Le forze combinate del Generale Haftar e delle unità dell'Esercito fedeli al Governo in esilio nell'Est del paese avrebbero ormai circondato su ogni lato gli ultimi miliziani islamisti sostenuti dalla Turchia e dal Qatar.
Il portavoce di Haftar, Mohammed al-Hejazi, avrebbe dichiarato che ormai la caduta dell'ultimo ridotto islamista nel capoluogo cirenaico: "E' solo questione di tempo". L'85 per cento della città é in mano alle forze lealiste che avrebbero già ripristinato l'ordine e il funzionamento dei servizi pubblici; tuttavia senza il porto la città non può ricevere rifornimenti essenziali.
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venerdì 19 dicembre 2014
Gli attacchi aerei irakeni (e iraniani) hanno decapitato l'ISIS e gli Usa cercano di 'rubare' il merito!
Abbiamo sempre sostenuto che grazie al costante supporto tecnico e logistico di Russia e Iran le forze aeree irakene sono riuscite a risollevarsi dallo stato di profonda prostrazione in cui le aveva ridotte la prolungata occupazione americana (che non voleva lasciare dietro di sé forze armate mature ed efficienti, ma dei perenni 'clientes' in costante bisogno di continui acquisti di fallace e costosissimo materiale militare Usa) e a condurre una letale campagna aerea contro i takfiri dello 'stato islamico' soprattutto grazie ai Sukhoi-25 e agli elicotteri Mi-24 e Mi-28.
Abbiamo anche sempre sostenuto che i bombardamenti irakeni (e in parte anche quelli iraniani di cui recentemente si é avuta la conferma ufficiale) hanno causato gravissime perdite all'ISIS, tra cui moltissimi 'dirigenti' ed autoproclamati 'emiri'.
Adesso per cercare di dare un po' di lustro alla loro fallimentare 'campagna aerea' contro l'ISIS gli Usa cercano di arrogarsi il merito di quelle eliminazioni; recentemente la CNN (settimane se non mesi dopo la loro morte) dà la notizia della dipartita dei leader takfiri Haji Mutazz, Abd al Basit e Radwan Talib, ascrivendone il merito ai 'raid' di Obama.
In realtà come abbiamo dimostrato nel nostro articolo precedente la maggior parte dei cosiddetti 'bombardamenti Usa' sono in realtà "subappaltati" a piloti sauditi, qatarioti e degli Emirati Arabi, che spesso per mancanze e difetti nel loro addestramento, quando non addirittura per vicinanza ideologica coi terroristi che dovrebbero colpire, scaricano le loro 'payload' su dune e plaghe desertiche prima di far ritorno alla base.
Abbiamo anche sempre sostenuto che i bombardamenti irakeni (e in parte anche quelli iraniani di cui recentemente si é avuta la conferma ufficiale) hanno causato gravissime perdite all'ISIS, tra cui moltissimi 'dirigenti' ed autoproclamati 'emiri'.
Adesso per cercare di dare un po' di lustro alla loro fallimentare 'campagna aerea' contro l'ISIS gli Usa cercano di arrogarsi il merito di quelle eliminazioni; recentemente la CNN (settimane se non mesi dopo la loro morte) dà la notizia della dipartita dei leader takfiri Haji Mutazz, Abd al Basit e Radwan Talib, ascrivendone il merito ai 'raid' di Obama.
In realtà come abbiamo dimostrato nel nostro articolo precedente la maggior parte dei cosiddetti 'bombardamenti Usa' sono in realtà "subappaltati" a piloti sauditi, qatarioti e degli Emirati Arabi, che spesso per mancanze e difetti nel loro addestramento, quando non addirittura per vicinanza ideologica coi terroristi che dovrebbero colpire, scaricano le loro 'payload' su dune e plaghe desertiche prima di far ritorno alla base.
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L'Esercito di Assad elimina oltre 216 terroristi dell'ISIS nella sua avanzata da Deir Ezzour!!
Sono più di duecento i terroristi dell'ISIS abbattuti dalle forze siriane (Esercito Regolare, Milizia NDF e i recenti alleati del Clan Shaytat) nel corso della loro avanzata dalle posizioni dell'Aeroporto di Deir Ezzour e in altre zone del teatro di operazioni cittadino nel corso degli ultimi 3 giorni.
I miserabili barbouze del 'califfato' non possono sostenere simili ritmi d'attrito e presto saranno costretti a un vasto ripiegamento che libererà definitivamente la città dalla loro sgradita presenza. Questo segnalerà la conclusione della prima fase nella campagna di riconquista dell'Est del paese e metterà in pericolo legami e canali di comunicazione e rifornimento tra le province di Raqqa, quella di Hasakah e l'Irak.
Insieme al 'colpo di falce' inflitto alle posizioni terroriste nell'hinterland settentrionale di Aleppo questo é il risultato più importante delle operazioni militari autunnali in Siria, un periodo in cui in passato i combattimenti ristagnavano a causa delle cattive condizioni metereologiche, ma che adesso, vista la posizione di forza predominante delle truppe di Assad, viene sfruttata appieno per infliggere colpi devastanti a un nemico che per la sua stessa natura di forza irregolare non può rispondere con prontezza ed efficacia.
I miserabili barbouze del 'califfato' non possono sostenere simili ritmi d'attrito e presto saranno costretti a un vasto ripiegamento che libererà definitivamente la città dalla loro sgradita presenza. Questo segnalerà la conclusione della prima fase nella campagna di riconquista dell'Est del paese e metterà in pericolo legami e canali di comunicazione e rifornimento tra le province di Raqqa, quella di Hasakah e l'Irak.
Insieme al 'colpo di falce' inflitto alle posizioni terroriste nell'hinterland settentrionale di Aleppo questo é il risultato più importante delle operazioni militari autunnali in Siria, un periodo in cui in passato i combattimenti ristagnavano a causa delle cattive condizioni metereologiche, ma che adesso, vista la posizione di forza predominante delle truppe di Assad, viene sfruttata appieno per infliggere colpi devastanti a un nemico che per la sua stessa natura di forza irregolare non può rispondere con prontezza ed efficacia.
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