Sul sito web MEMO - Middle East Monitor l'insegnante di Scienze statunitense Joe Catron, da tempo membro dell'International Solidarity Movement per la Palestina pubblica un articolo che si apre con la vividissima e toccante descrizione delle sue esperienze vissute il 15 maggio scorso in occasione delle massicce dimostrazioni palestinesi davanti al varco fortificato di Eretz, parte del complesso di barriere dell'Apartheid che dovrebbero, come una moderna 'Grande Muraglia' una 'Linea Maginot' o un 'Muro di Berlino' tenere distanti i rifugiati palestinese della Nakba e i loro discendenti dalle terre palestinesi illegalmente e ingiustamente occupate dai sionisti nel 1948.
L'articolo prosegue con le riflessioni di Catron sull'inevitabilità del Ritorno in Palestina per tutti i profughi palestinesi e su quanto sia futile per Israele cercare di trincerarsi dietro mura e barriere fisiche, che falliranno esattamente come hanno fallito la Grande Muraglia, il Muro di Berlino, la Linea Maginot...ma il focus principale del suo scritto si concentra sul prossimo anniversario del 5 giugno e sulle massicce proteste che si terranno in quell'occasione, la cui portata, intensità e anche il cui bilancio (perché nessuno si fa illusioni che Israele eviti di usare nuovamente forza militare contro civili indifesi) servirà da 'cartina di tornasole' per il prossimo futuro.
Infatti, se le proteste saranno sporadiche e deboli, vorrà dire che la brutalità e la violenza israeliana sono riuscite a scoraggiare i profughi dal reclamare apertamente e con forza il rispetto dei loro Diritti inalienabili, se saranno paragonabili a quelle del 15 maggio, invece, significherà che d'ora in poi ogni anniversario di un punto cardine della tragica odissea nazionale palestinese (e ve ne sono molti, lungo tutto l'anno) potrà diventare un potenziale "flashpoint" nel quale il movimento di Resistenza antisionista farà del suo meglio per esporre il Regime ebraico come l'entità mostruosa e ingiusta che é, nonostante tutte le cortine di 'Hasbara' stese dalla potente Lobby a Sei Punte che controlla i media. Infine, se, addirittura, le proteste si manifestassero ancora più massicce, violente e devastanti di quelle di ventun giorni prima, allora sarà il segno che la Terza Intifada é pronta a scoppiare e che la prossima tappa della Primavera Araba del 2011 sarà la Palestina.
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