mercoledì 1 giugno 2011

Le strutture sanitarie di Gaza al collasso per mancanza di carburante!


Il Ministro della Salute del Governo Hanyieh, Basim Na'im ha dichiarato che, a causa della scarsità di combustibile, una maggiore crisi sanitaria nella Striscia di Gaza, le cui conseguenze comprenderanno certamente la morte di dozzine di pazienti, é "pressoché inevitabile". I continui devastanti attacchi israeliani alla rete elettrica di Gaza e all'unica, già insufficiente centrale elettrica hanno avuto come conseguenza il rendere le strutture ospedaliere dell'enclave palestinese assediata dipendenti da generatori autonomi a diesel e a nafta, che richiedono l'afflusso costante di "almeno" 200000 litri di combustibile al mese.

Lo strangolamento economico cui lo Stato ebraico sottopone gli abitanti del ghetto costiero di Gaza impedisce l'approvvigionamento regolare e costante di una quantità di carburanti così ingente, costringendo cliniche e ospedali a rivolgersi al mercato nero dei beni contrabbandati attraverso i tunnel, con gravi esborsi economici che potrebbero altrimenti essere investiti in farmaci o attrezzature sanitarie. Il Ministro Na'im ha fatto appello alle ONG umanitarie e alla Comunità internazionale affinché si mobilitino per fornire agli ospedali di Gaza il combustibile necessario a tenere in funzione strutture salvavita come i reparti di rianimazione, quelli di dialisi e le banche del sangue.
Fino a che era al potere Hosni Mubarak l'Egitto collaborava con l'assedio israeliano, ora la giunta militare di transizione ha aperto Rafah al traffico passeggeri, ma non ancora a quello di merci...
Il Ministero si é anche appellato all'Egitto affinché, dopo l'apertura incondizionata di Rafah al traffico passeggeri (cosa che ha permesso a molti gazesi bisognosi di esami o terapie mediche impossibili a svolgersi nella Striscia di andare a cercarli al Cairo o ad Alessandria), permetta anche il libero traffico di beni e merci, ponendo così praticamente fine all'assedio illegale dichiarato da Israele nel 2006 come 'misura punitiva' contro la popolazione palestinese che aveva dato il suo convinto sostegno alle liste elettorali di Hamas durante le regolari e democratiche elezioni politiche palestinesi.

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