lunedì 30 maggio 2011

Wadi Tamman, prigioniero palestinese sofferente di epilessia, ha subito danni psicologici permanenti a causa delle angherie patite nelle carceri israeliane!

Un prigioniero politico palestinese, originario della cittadina di Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, ha subito profondi e irreparabili danni psicologici a causa delle condizioni di detenzione disumane cui é stato sottoposto durante la sua prigionia in Israele e, una volta che sarà rilasciato, non soltanto non riuscirà a riprendere la propria vita, ma avrà bisogno di aiuto e assistenza costanti.

L'uomo, Wadi Tamman, aveva poco più di venti anni quando cadde in mano del brutale sistema carcerario sionista; sofferente di epilessia, avrebbe avuto bisogno di cure e attenzioni particolari, che ovviamente i suoi carcerieri si guardarono bene dal prestargli, rinchiudendolo in isolamento nella prigione di Nafha, nel deserto del Negev; quando le sue condizioni si aggravarono e cominciò a mostrare segni di straniamento e di amnesia sempre più profonda egli venne infine trasferito nella prigione di Eishel.

La società Husam, che cura gli interessi dei prigionieri ed ex-prigionieri palestinesi di Israele ha dichiarato che anche prima di cadere vittima dell'amnesia Tamman soffriva di grave depressione e l'amministrazione carceraria si rifiutò di prestargli cure e supporto adeguato; anche ora che non é più in grado di ricordare eventi chiave della propria vita e stenta a riconoscere perfino i parenti più stretti le autorità della prigione rifiutano di riconoscere il collegamento del suo stato con il trattamento cui é stato sottoposto.
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