In un vertice tenuto ieri, domenica 29 maggio, l'esponente del Comitato Centrale di Fatah Nabil Shaath e il Premier palestinese Ismail Hanyieh (in rappresentanza del Movimento Hamas) hanno convenuto sulla urgente necessità di chiudere il dossier degli arresti politici avvenuti nei confronti di membri e simpatizzanti della fazione di Mahmoud Abbas e del Movimento religioso di Resistenza all'epoca della divisione politica e territoriale tra Striscia di Gaza e Cisgiordania, conseguita al tentativo fallito di Fatah di rovesciare con le armi il risultato delle democratiche e regolari elezioni politiche palestinesi tenutesi nel 2006.
Shaath ha assicurato il Primo Ministro Hanyieh che "la questione degli arresti politici sarà completamente chiusa in Gaza come nella West Bank e che, col numero dei detenuti in costante discesa il dossier potrà presto essere archiviato". In una conferenza stampa tenuta dopo il meeting il rappresentante di Fatah ha voluto sottolineare come la 'stella polare' del processo di normalizzazione attualmente in corso con Hamas é sempre stato il protocollo d'intesa cairota siglato il 3 maggio scorso, che "ha fornito indicazioni e procedure chiare per lo scioglimento di tutti i nodi e i punti di contesa".
Da parte sua Hanyieh ha tenuto a sottolineare l'importanza dell'immediato inizio delle procedure di costruzione della fiducia e di smorzamento della tensione, a partire dalla liberazione dei prigionieri, dall'abbassamento delle misure di sicurezza dall'addolcimento dei toni di messaggi e comunicati, "che abbiamo iniziato ad apprezzare da parte dei nostri interlocutori cisgiordani fin dai giorni immediatamente successivi alla firma". Il Premier ha concluso il suo intervento esprimendo la certezza che l'evitare del ripetersi di divisioni geografiche o politiche nell'arco delle organizzazioni palestinesi costituirà il prerequisito fondamentale per la difesa e la conquista di tutti i Diritti della Nazione palestinese: dall'Indipendenza entro confini statali certi e sicuri al Diritto al Ritorno per i profughi della Nakba e tutti i loro discendenti.
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