venerdì 13 gennaio 2012

Repressione contro gli sciiti in Arabia, dove sono gli osservatori internazionali? Dove sono i corifei delle 'rivolte colorate'?

Un manifestante ventiduenne di nome Esam Mohamed Abu Abdellah é caduto vittima delle pallottole degli sbirri di Re Saoud nella cittadina orientale di Awamiyah, nelle province sciite sulla costa del Golfo Persico, da cui il monarca assoluto di Riyadh (a cui né Obama né nessuno dei suoi predecessori ha mai richiesto alcuna 'riforma democratica') trae la maggior parte del suo petrolio.

Nella giornata di giovedì le forze di sicurezza del Re sono entrate in città sparando proiettili e gas urticanti contro i manifestanti che chiedevano le dimissioni del governatore provinciale, il rilascio delle centinaia di detenuti politici imprigionati e in una dimostrazione di solidarietà internazionale con il popolo Barheini domandavano anche il ritiro delle forze di invasione saudite dall'Isola delle Perle.

L'ONG Human Rights First ha dichiarato che nel reame vi sono detenuti incarcerati per motivi politici tenuti in incommunicado da oltre sedici anni. Nonostante questo l'ipocrita sostegno americano impedisce che contro quello che é l'ultimo reame assoluto della Terra si scateni quel movimento di opinione che invece viene mobilitato (a torto) contro Stati (come la Siria) che hanno l'unica colpa di opporsi ai disegni egemonici delle potenze arroganti.

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