martedì 10 gennaio 2012

Altri morti in Sud-Sudan, la popolazione inizia a risentirsi per l'estrema corruzione e inefficienza del 'governo' del cowboy Salva Kiir!


Sembrava che, con la rivelazione dell'immensa strage avvenuta giorni fa a Pibor, il 'termometro' dei massacri etnici in Sud-Sudan, dove per giorni e giorni i miliziani Lou Nuer hanno dato la caccia ai Murle nella regione di Jonglei fosse, giocoforza, destinato a "scendere", visto che ormai chi poteva essere massacrato lo era stato e, salvo le inevitabili morti per denutrizione, epidemie e mancanza di cure mediche, chi si era trasformato in profugo a costo di abbandonare casa, averi, greggi e d armenti poteva essere relativamente sicuro di avere salvato la pelle.

Invece no.

Invece arriva la notizia che oltre 20 persone sarebbero state assassinate tra le cittadine di Denjok (nella Contea di East Akobo) e il villaggio di Kaikuin (che si trova invece nella regione di West Akobo), campi sarebbero stati dati alle fiamme insieme a diverse case e mandrie di vacche e buoi razziate di rei degli assassinii. La notizia é stata confermata dal Governatore (per modo di dire) dello Jonglei, Kuol Manyang, che ha dovuto anche aggiungere che circa 11 bambini sarebbero stati rapiti. Spesso i guerriglieri rapiscono giovinetti che poi costringono, traumatizzandoli con violenze inaudite, a diventare 'bambini soldato'.


Intanto nella capitale del Sud-Sudan, lo stato-fantoccio voluto da Israele come burattino per minacciare Khartoum e Il Cairo, una vasta manifestazione di protesta ha avuto luogo per denunciare l'ignavia del governo del cowboy Salva Kiir, che si é dimostrato totalmente incapace di provvedere a mantenere un minimo di sicurezza nel territorio sottoposto al suo controllo in conseguenza del referendum-trappola che ha sancito la secessione unilaterale della parte meridionale del Sudan.
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