domenica 8 gennaio 2012

Visita-lampo del Presidente sudanese in Libia: "Al suo sostegno contro Gheddafi il popolo deve la sua libertà, altro che NATO!"


Il Presidente del Sudan Omar Hassan al-Bashir nella giornata di ieri si é recato a Tripoli per incontrare Moustafa Abdel Jalil, capo del Consiglio Nazionale di Transizione che, terminata la relativamente lunga fase della rivolta armata e della liberazione del paese, é ora impegnato a normalizzare il paese e avviarlo verso la Democrazia, garantita da una nuova Costituzione, e verso le elezioni, che dovrebbero tenersi più avanti nel corso dell'anno.

E' la prima visita di Bashir in Libia dal 2005, da quando cioé i rapporti tra Tripoli e Khartoum si erano guastati a causa del sempre maggiore sostegno prestato da Gheddafi alle milizie dei 'Signori della Guerra' come il recentemente ucciso Khalil Ibrahim, che cercano per conto di Usa e Israele di compromettere l'unità nazionale sudanese. E Bashir non ha esitato a rendere il 'favore' al mercuriale dittatore libico, sostenendo con copiosi e regolari invii di armi e munizioni i ribelli cirenaici che infine hanno avuto ragione di lui (mentre Gheddafi invece riceveva armi israeliane contrabbandate dai burattini palestinesi e curdi di Tel Aviv).

La generosità di Bashir é stata riconosciuta e lodata da Abdel Jalil, il quale ha dichiarato ai cronisti che "senza il sostegno di Khartoum, probabilmente ora non mi troverei qui a parlare con voi". Altro che i bombardamenti Nato! E' stata la solidarietà inter-araba a liberare la Libia e il nuovo Governo non ha nessuna intenzione di 'vendere' il proprio paese all'Occidente, nonostante qualche 'disco rotto', ammiratore della scombinata e aleatoria 'rivoluzione verde' vorrebbe darlo a intendere ripetendo il concetto ossessivamente.
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