lunedì 9 gennaio 2012

Dimostranti egiziani chiedono la chiusura dell'ambasciata Usa: "Basta con le interferenze imperialiste!"


Migliaia di manifestanti, con cartelli, striscioni e bandiere nazionali egiziane si sono radunati nel week-end attorno all'ambasciata americana del Cairo per mettere in guardia l'amministrazione Usa dal continuare nei suoi tentativi di deviare e influenzare in senso favorevole ai militari l'evoluzione della situazione politica interna. I partecipanti al sit-in accusavano Obama e il suo governo di aver cercato di favorire in ogni modo (specialmente versando contributi da centinaia di milioni di dollari) i partiti "laici", usciti comunque sonoramente sconfitti dalle elezioni dove i due maggiori partiti religiosi hanno ottenuto ciascuno tra il 25 e il 35 per cento dei consensi.

"Fuori l'ambasciatore, chiudiamo l'ambasciata!" era la parola d'ordine dei dimostranti che nei giorni scorsi hanno attaccato le sedi di diverse ONG legate a diverso titolo a Washington; pedine dei disegni imperialistici della declinante potenza americana cui le rivoluzioni della "Primavera Araba" hanno letteralmente spezzato la schiena non solo in Egitto ma in tutto il Nordafrica e il Medio Oriente. In un tentativo di disinnescare il malcontento popolare il Consiglio supremo delle Forze Armate guidato dal Maresciallo Tantawi ha ripetutamente dichiarato attraverso i media nazionali che "non tollererà alcuna indebita influenza straniera nella politica interna egiziana".

Una strana pretesa espressa da un gruppo di ufficiali che devono tutte le loro promozioni e le loro carriere all'ex-dittatore Mubarak, e che sono notissimi per i loro ottimi rapporti col Pentagono.
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