venerdì 10 novembre 2017

Appuntamento tra cinque giorni ad Albenga per ascoltare i rabbini di "Neturei Karta", presentati e introdotti dal vostro amabile caporedattore!

Albenga, nel pomeriggio di martedì 14 novembre, avrà il piacere di ospitare Rabbi Weiss e Rabbi Rosenberg dell'associazione Neturei Karta ("Guardiani della Città", in Aramaico).

Il luogo della loro conferenza è PALAZZO ODDO, la sala dove essa si terrà si trova al piano terzo.



Avrò il piacere di anticipare l'intervento dei nostri onorevoli ospiti con un'introduzione storico-esplicativa per riassumere i punti salienti dell'occupazione della Palestina e della spoliazione e persecuzione del suo popolo.

Ringraziamo ancora gli amici dell'associazione ENSI "Il Gufo" per aver reso possibile questo evento in Liguria.

Per meglio capire il messaggio e l'impegno di "Neturei Karta" citiamo qui alcuni brani di una loro recente intervista.


D – E’ vero che i Neturei Karta appoggiano la sovranità palestinese su tutta la Terra Santa?
R – La nostra risposta è inequivocabilmente Si. Comunque la risposta ha bisogno di qualche precisazione. Noi siamo un’organizzazione ortodossa antisionista: la nostra opposizione al sionismo si articola su vari livelli.
1) L’ideologia sionista costituisce una trasformazione dell’ebraismo da religione e spiritualità a nazionalismo e materialismo.
2) Il sionismo si è macchiato di gravi colpe nel trattamento del popolo palestinese.
3) L’Onnipotente ci ha espressamente proibito di ricreare la nostra identità nazionale durante questo nostro esilio da Lui ordinato.
4) La creazione di uno stato in Palestina nega la natura Divina della punizione dell’esilio del popolo ebraico e cerca di porre rimedio a una condizione spirituale con mezzi materiali.
5) Il sionismo ha dedicato molte delle sue energie a sradicare la tradizionale fede ebraica.



D – Come vedete il popolo palestinese?
R – E’ la vittima della cecità morale del movimento sionista e del suo rifiuto ostinato di prendere in considerazione l’esistenza di altri popoli. I Palestinesi hanno diritto alla propria patria. E hanno diritto a un risarcimento finanziario per tutti i danni e le perdite subite negli ultimi decenni.

D –Non temete le possibili conseguenze per gli Ebrei che vivono in Terra Santa? 
R –In realtà, noi temiamo di più per gli Ebrei che si trovano nella condizione attuale, una condizione senza speranza. Dopo quasi settant’anni, numerose guerre, continue azioni terroristiche e antiterroristiche, con la morte di civili innocenti da ambo le parti, non c’è alcuna soluzione in vista. Sia la destra che la sinistra israeliana hanno miseramente fallito nel loro tentativo di correggere questa situazione. Noi offriamo un’alternativa a quello che si è rivelato un tragico esperimento.




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