domenica 5 novembre 2017

Le dimissioni di Hariri? Nient'altro che l'ultima scommessa sbagliata di Riyadh!

L'Arabia Saudita si sta comportando come quei giocatori d'azzardo che entrano nel casinò con valletti al seguito carichi di vassoi di fiche e gettoni e che poi, ridotti ormai ai minimi termini, si riducono a giocate sempre più improbabili e "sballate" nel disperato tentativo di azzeccare una vincita che lenisca un altrimenti ferocissimo passivo.



E' evidente questo comportamento anche nel suo coinvolgimento nell'affare Hariri.

Le dimissioni improvvise dell'ormai ex-Premier libanese, comunicate dal suolo saudita tramite un canale saudita sono state uno schiaffo e un'offesa a tutti i Libanesi, persino a quelli che sostengono Hariri e che regolarmente vengono accusati dagli avversari dell'Alleanza 8 Marzo di essere pedine e agenti di Riyadh e di non avere a cuore l'indipendenza e l'autonomia della nazione.

In particolare i legami di Hariri coi Sauditi sono odiosi agli occhi dei cristiano maroniti che sono molto orgogliosi della loro unicità culturale (arabi, cristiani, eredi dei Fenici) e di cui finora una certa parte sosteneva Hariri perché così facevano i partiti tradizionalmente conservatori della Falange e delle Forze Libanesi.

Alle prossime elezioni politiche di maggio, però, nonostante tutto, molti cristiani maroniti potrebbero preferire il Libero Movimento Patriottico dell'Ex-generale (e attuale Presidente della Repubblica) Michel Aoun, alleato di Hezbollah e di Amal.

1 commento:

  1. Hei, aspettate un attimo! Non è che hariri è figlio di salman? Scherzo, ma si è acconciato che pare lui, baffi, mosca e pizzetto.

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