domenica 5 novembre 2017

Il pupazzo saudita Hariri aveva minacciato l'Iran con un 'ultimatum', dopo che é stato respinto i suoi padroni l'hanno fatto dimettere!

Svelato finalmente il vero motivo delle dimissioni di Saad Hariri (il Renzo Bossi libanese) dalla carica di Primo Ministro.

Nei suoi ultimi spostamenti Hariri si era prima recato in Arabia Saudita, dove aveva ricevuto gli ordini, poi era andato a Teheran dove ha osato minacciare il Consigliere per la Politica Estera della Guida Suprema Khamenei (Ali Akbar Velayati) affinché la Repubblica Islamica 'interrompesse immediatamente' ogni sostegno allo Yemen.



Di fronte alla calma ma tersa replica di Velayati, che la Repubblica Islamica non ha alcuna intenzione di far cessare il proprio supporto (umanitario, diplomatico, politico) a un popolo coraggioso che lotta contro oppressori stranieri e loro mercenari e lacché Hariri è subito rientrato a Riyadh dove ha ricevuto l'ordine di dimettersi per cercare di dare difficoltà in Libano alle forze dell'Asse della Reistenza, cosa che ha provveduto immediatamente a fare.

6 commenti:

  1. Ryad ha lanciato il dado sul tavolo verde libanese, come un giocatore disperato
    spera negli errori del nemico, ma e'un azzardo che fa salire la posta a tutto il medio oriente

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  2. Ultimamente è diventato difficile svolazzare sul Libano, volano certe supposte!!! Che non si sia offeso per questo?
    marte

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  3. Le dimissioni di Rafik Hariri, in realtà, rafforzano il fronte sciita e l’alleanza con i cristiani che ha permesso la distensione tra l’esercito regolare ed Hezbollah promosso dal presidente Michel Aoun. Centra niente il viaggio a Mosca di re Salman?
    Se è un atto teso a liberare la presa saudita sul Libano, la cosa potrebbe rientrare in una riformulazione della strategia della Monarchia alla luce dei nuovi equilibri che si vanno definendo in seguito alla vittoria sul terrorismo filo-occidentale da parte dell’esercito siriano, del fronte sciita e della Russia. Questo a fronte di una strategia costruita in intesa con la Russia tesa a permettere l’aumento del prezzo del petrolio e il rilancio dell’economia saudita nell’ottica di uno sganciamento dalla dipendenza della produzione di greggio. L’acquisto del sistema di difesa aerea S-400 avrebbe lo scopo di mettersi al riparo da possibili ritorsioni statunitensi.
    Lo stesso dicasi per la Turchia. Di conseguenza si può arrivare alla conclusione che gli USA hanno ormai perso del tutto i principali alleati in Medioriente. Gli resta contare sui curdi ma è ben poca cosa. Senza l’ISIS la loro presenza non ha giustificazioni valide, prima o poi saranno costretti ad abbandonare la partita. Un cambio del quadro geopolitico da ascrivere, oltre che alla vittoria di cui sopra, a Putin e alla sua strategia diplomatica.

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  4. Succedono cose turke nel regno wahabita, per capirci qualcosa, ove ci fosse mai qualcosa di intelligibile nelle azioni saudite, comunque bisognerà aspettare le conseguenze.

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  5. ... forse è legato anche al fatto che il principe Salman sta facendo arrestare parenti, politici e religiosi, per assicurarsi la successione?!?

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