martedì 27 novembre 2012

Esclusivo! Il Tiranno di Riyadh, Re Abdullah al-Saoud sarebbe in coma irreversibile dopo un'operazione andata male!

Sarebbero ormai 48 ore che il sovrano assoluto dell'Arabia Saudita, uno dei pochissimi autocrati rimasti al mondo, Re Abdullah al-Saoud, sarebbe tenuto in vita unicamente dalla ventilazione forzata, dopo essere scivolato in coma irreversibile dopo un fallito intervento chirurgico tentato a Riyadh, vista l'impossibilità di trasportare il senescente sovrano in Svizzera o negli Usa dove di solito vanno a sottoporsi a operazioni e trattamenti clinici i membri della Real Casa saudita.

Più volte preconizzato e paventato su queste stesse pagine l'evento, una volta confermato, aprirà una fase delicatissima di transizione nel reame, che potrebbe risultare nientemeno che nella caduta della dinastia regnante, nella guerra civile o persino della disintegrazione del regno in due o più entità; un ventaglio di eventi che sconvolgerebbero gli equilibri politici mediorientali specialmente per quanto riguarda piani, progetti e assunti dello schieramento imperialista e sionista.

L'operazione chirurgica risultata fatale al sovrano mirava a correggere un rilassamento dei legamenti nell'alta colonna vertebrale; in passato Re Saoud si era sottoposto con successo a due procedure simili nella parte bassa della schiena.
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Nuova visita in Sudan per la Marina militare iraniana! Sempre più stretti i rapporti tra Teheran e Khartoum!!

A meno di un mese dalla precedente visita della 22esima Flottiglia della Marina militare iraniana a Port Sudan il portavoce militare di Khartoum Sawarmi Khaled Saad, parlando ai microfoni dell'agenzia stampa ufficiale SUNA ha dichiarato che tra tre giorni un nuovo distaccamento navale di Teheran calerà l'ancora presso le banchine di Port Sudan.

Secondo le dichiarazioni di Saad la visita iraniana sarà inquadrata nei rapporti di "cooperazione marittima e militare" tra i due paesi; particolarmente intensi dopo il proditorio attacco aereo sionista che nel corso di ottobre ha colpito una fabbrica alla periferia della capitale sudanese.

Durante la loro permanenza i vascelli iraniani verranno "riforniti di carburante e altri elementi logistici che consentano loro di continuare con efficienza la loro missione di pattugliamento anti-pirati al di qua e al di là delle bocche di Bab-el-Mandeb".
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lunedì 26 novembre 2012

La sconfitta sionista nella Guerra degli Otto Giorni fa la sua prima vittima: Barak annuncia il suo ritiro dalla scena politica!

Fine dei giochi per Ehud Barak! Una volta gettata la spugna e ammessa la propria incapacità di continuare nel codardo attacco aereo e marittimo contro la Striscia di Gaza senza continuare a subire la rappresaglia dei razzi siriani e iraniani contro Dimona, Gerusalemme e Tel Aviv Ehud Barak, vero e proprio "disastro ambulante" degli ultimi 30 anni di politica sionista ha dichiarato che, terminata la sua esperienza come Ministro della Guerra dell'attuale Governo Netanyahu non si ricandiderà alle elezioni e abbandonerà anche tutti gli incarichi di partito nella sua formazione razzista e militarista a nome "Atzmaouth" (da lui stesso creata dopo aver abbandonato il partito laburista sionista).
Barak é sempre stato l'uomo delle sconfitte e degli imbarazzi, più di qualunque altro politico sionista della sua generazione: sua la decisione di "scappare" letteralmente dal Libano del Sud che ribolliva della Resistenza armata di Hezbollah, lasciando i collaborazionisti dell'SLA in braghe di tela senza altra scelta che arrendersi sperando nella mercé (che, generosa, per volontà di Nasrallah stesso, c'é stata) dei vincitori; suo il "piano" facilone per 'sconfiggere' lo stesso Hezbollah nel 2006, con conseguente imbarazzo e sconfitta bruciante; era Ministro della Difesa anche durante il pogrom di 'Piombo Fuso' e, ora, durante la Guerra degli Otto Giorni.

Un comico, buffo, piccolo uomo, rotondetto e impacciato, certo non rispondente agli ideali di virilità militare cui israele sembra aspirare quando, come il rospo di fronte al bue, si gonfia d'aria per sembrare più imponente e minaccioso, salvo mostrare tutte le proprie debolezze quando, al culmine delle proprie 'esibizioni' viene ricondotto alle sue reali dimensioni da un razzo o da un missile ben piazzato: di Hezbollah o della Jihad Islamica!
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Oltre quattromila terroristi anti-Assad fanno la "fine del topo" nella cittadina di Daraya, accerchiati da ogni lato dall'Esercito siriano!

Le truppe del Presidente Assad sembrano essere ad un passo dal cogliere forse la più significativa vittoria da mesi a questa parte, essendo riuscite, così ci comunicano i nostri contatti siriani e ci confermano alcune delle maggiori agenzie giornalistiche mediorientali, a incapsulare circa 4500 mercenari stranieri nella cittadina di Daraya, a otto chilometri dalla cintura urbana della capitale.

Una così imponente concentrazione di armati si spiega solamente nella prospettiva di un nuovo tentativo delle milizie wahabite di portare un nuovo assalto alla capitale, dopo quello fallito a luglio (la famigerata "Operazione Vulcano") e quello precipitato nel fallimento appena una dozzina di giorni fa.

Tale ossessione damascena si spiegherebbe col fatto che ormai i combattimenti attorno ad Aleppo sono pressoché finiti e, una volta messa al sicuro la provincia circostante alla metropoli del Nord nulla impedirà all'Esercito siriano di riconquistare saldamente tutti i varchi di confine con la Turchia dai quali attualmente transitano armi e rinforzi per i terroristi.

Da qui il disperato bisogno di creare un "nuovo fronte" in cui assorbire le truppe governative per impedire che possano dedicarsi alla "ripulitura" del confine; ma sembra che ormai tanto per numero quanto per potenza di fuoco i mercenari qaedisti non possano più impensierire le forze di Assad, che sono in grado tanto di tenerli impegnati nel Sud quanto di perseguitarli e distruggerli nel nord.
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Ecco la centosessantaseiesima vittima dell'aggressione sionista! Cordoglio e dolore per il ferito morto a causa dell'assedio!

"Ufficialmente" l'aggressione sionazista alla striscia di Gaza durata dal 14 al 22 novembre si é conclusa con 164 vittime, più il palestinese ucciso sul confine 24 ore dopo l'inizio della 'tregua'; massacrato mentre tentava di entrare nel suo podere.

Ma il bilancio in realtà é destinato a crescere visto che, perdurando il blocco sionazista attorno al ghetto palestinese assediato, decine, dozzine degli oltre mille feriti provocati da quegli stessi bombardamenti attualmente ricoverati negli ospedali e nelle cliniche della Striscia 'inevitabilmente' si trasformeranno in altri morti. Come 'inevitabilmente' é capitato stanotte a un primo paziente, ferito la scorsa settimana e rimasto in terapia intensiva da allora fino al momento della sua morte.

Con il loro usuale armamentario di razzismo ipocrita e menefreghista i quotidiani occidentalisti pronti a sbraitare all' "Antisemitismo!" e all' "Olocau$to!" appena una curva di tifosi percula gli avversari (che si sono sempre definiti 'sionisti' tanto da mettere le Stelle a Sei Punte sulle loro sciarpe) con slogan anti-israele passano l'ennesima morte di Gaza sotto silenzio.
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domenica 25 novembre 2012

Il Segretario Generale ONU annaspa nell'imbarazzo per la cancellazione pro-israele del simposio sulle armi nucleari in Medio Oriente!

Che l'ONU non abbia alcun potere e nessun senso di esistere fino a quando a poche nazioni (perlopiù schierate con gli interessi arroganti ed imperialisti di Washington e Tel Aviv) sarà permesso di avere più preso rispetto agli altri nove decimi di paesi aderenti é una realtà che chiunque non sia uno sciocco, un ingenuo o un ipocrita conosce benissimo.

Pure, siamo certi che a chi si trovi seduto sullo scranno più alto di quel colossale "ente inutile" con sede a New York non faccia molto piacere doverlo ammettere pubblicamente, capiamo quindi, a un certo livello, l'imbarazzo e lo sconforto che ha provato ieri il coreano Ban ki-Moon quando ha dovuto commentare la cancellazione (voluta da Usa e Inghilterra) del meeting finlandese sulle armi nucleari in Medio Oriente, previsto per il dicembre 2012.

 Il Segretario Generale del Palazzo di Vetro ha cercato di glissare il più elegantemente possibile sul "perché" il meeting sia stato improvvisamente e brutalmente annullato a meno di venti giorni dalla sua celebrazione (quando, ne siamo certi, tutta la parte organizzativa con relativi costi e pesi sul bilancio ONU del 2012 era stata ovviamente e naturalmente assolta) augurandosi che "una simile riunione possa tenersi al più presto nel corso del 2013".

Nel corso del meeting, ovviamente, Israele sarebbe stato messo sotto accusa per la sua pervicace ostinazione nel non firmare il Trattato di Nonproliferazione Nucleare e per mantenere un arsenale di almeno 400 testate nucleari al di fuori di qualunque controllo e monitoraggio internazionale.
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In Egitto i Giudici si mobilitano contro Mursi mentre le piazze si riempono di sostenitori e di oppositori al Presidente!

Si scalda e si complica sempre più la situazione in Egitto con il "pronunciamento" del Potere Giudiziario che, per bocca dell'Ex-procuratore Generale Abdel Maguid Mahmoud, ha sfidato apertamente il 'blitz' costituzionale del Presidente dichiarando l'illiceità del suo licenziamento.

Tuttavia bisogna sempre tenere a mente che Mursi ha dietro di sé la legittimità di una elezione democratica a stragrande maggioranza mentre i giudici sono tutti vecchi arnesi nominati dal regime di Mubarak quindi é quantomeno singolare la loro pretesa di ergersi adesso, dopo aver servito per trent'anni un regime illiberale, a "paladini di Democrazia".

Inoltre non é stato certo volere di Mursi o del suo Partito o dell'Ikhwan di cacciare i rappresentanti 'laici', 'liberali', 'progressisti' etc dall'assemblea di esperti che stanno scrivendo la nuova Costituzione; sono stati questi stessi ad andarsene quando si sono resi conto di essere in minoranza rispetto agli esponenti religiosi, che piaccia o non piaccia esprimono il volere della maggioranza della popolazione (il 70 per cento del voto democraticamente espresso é andato a partiti religiosi nelle prime elezioni libere dell'Egitto).
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Sventato nel Sud del Libano attentato terrorista wahabita contro la comunità sciita!

Le forze di sicurezza libanesi hanno arrestato cinque uomini muniti di documenti falsi che nella cittadina sciita di Nabatiyeh si stavano preparando a un attentato esplosivo diretto contro la processione di pellegrini che nella giornata di oggi celebreranno la ricorrenza dell'Ashoura, commemorando la Battaglia di Karbala e il martiro di Imam Husayn e dei suoi compagni.

Le cerimonie dell'Ashoura sono molto importanti e sentite in tutte le zone del Libano a maggioranza sciita, come la parte sud di Beirut (dove si trova anche il Quartier Generale di Hezbollah), la Vallata della Biqa e tutta la parte meridionale del paese, dove si é combattuta sei anni fa la guerra dei 34 giorni contro l'invasione sionista. La processione di Nabatiyeh, che si trova proprio in quest'ultima zona, é una delle più grandi e importanti del paese, un attentato contro di essa avrebbe destato enorme scalpore.

Con ogni probabilità i cinque arrestati sono legati ai terroristi wahabiti attivi in Siria che odiano gli Sciiti e il Movimento Hezbollah per la solidarietà e l'aiuto che hanno sempre portato verso il popolo siriano e il Presidente Assad, impegnati attualmente a respingere le loro offese sostenute finanziariamente e militarmente da Arabia Saudita, Turchia e Qatar.
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